Oggi l’addio all’informatico strappato alla vita a 45 anni

CARTURA. «I figli cresceranno nel ricordo del loro papà. Mirko continuerà ad essere un esempio di vita che li guiderà nella loro crescita».
Questo il desiderio espresso dalla moglie e dai familiari di Mirko Banzato, il papà di 45 anni scomparso domenica scorsa dopo aver lottato strenuamente contro la malattia. Le due bambine, che frequentano la seconda e quarta classe della primaria, e il fratellino di appena un anno e mezzo continueranno a sentire vicino il loro papà, ad avvertirne l’affetto e la presenza in famiglia.
La morte del consulente informatico, molto conosciuto e stimato fra Conselve, suo paese d’origine, e Cartura, dove abita da una decina d’anni con la famiglia, ha scosso e toccato le due comunità.
Oggi è facile prevedere che la chiesa parrocchiale di Cartura stenterà a contenere la folla che alle 10.30 si radunerà per l’ultimo saluto. Già ieri sera in tanti hanno voluto essere presenti alla preghiera del rosario e ad abbracciare la moglie Francesca Maggio, i genitori e il fratello di Mirko, tutti ancora increduli e profondamente turbati. In poco più di un anno e mezzo Banzato ha affrontato un intervento chirurgico che inizialmente aveva fatto sperare per il meglio, le terapie e i ricoveri ospedalieri. In tanti lo ricordano in patronato con i suoi bambini fino a poco più di un mese fa, prima dell’aggravamento. Era molto attivo anche nel volontariato, in particolare ha seguito la materna e la parrocchia. E proprio nell’ambito della parrocchia aveva conosciuto Francesca, che poi sarebbe diventata sua moglie. «È tutto così ingiusto» si sfoga un’amica di famiglia «al pensiero di una moglie innamorata e di tre meravigliosi bambini. Ci accompagna un ricordo struggente».
Mirko, apprezzato consulente informatico per decine di imprese del Conselvano, aveva tenuto anche numerosi corsi di formazione, permettendo a molte persone di ogni età di avvicinarsi al mondo dei computer. È stato anche uno sportivo, tra le sue passioni la pesca e il ping pong. «Possedeva una marcia in più» lo ricordano gli amici del gruppo “Quei del ping pong” «domenica sera ha fatto il suo movimento più veloce, ci ha preceduto terminando il suo percorso tra noi e cominciandone uno più luminoso ed elevato. A noi restano il ricordo e la sua meravigliosa famiglia».
Nicola Stievano
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