Ogni mese a Vigonza 130 famiglie bussano alla sede della Caritas

VIGONZA. Nel 2013 la Caritas di Vigonza ha aiutato ogni mese 400 persone del Vicariato, distribuendo loro borse spesa per 180 quintali di generi alimentari e una quantità ingente di vestiario. Questo il resoconto di fine anno dalla responsabile, Anna Cavinato, da dove emerge un dato preoccupante: le famiglie italiane che l’anno scorso si sono rivolte alla Caritas sono al secondo posto nella classifica per nazionalità. Il Vicariato comprende le 7 parrocchie vigontine (Vigonza, Peraga, Pionca, Codiverno, Busa, Perarolo e San Vito) e le 2 di Noventa e Noventana, 30 mila anime in tutto. Ma alla Caritas si rivolgono anche persone di altri comuni o di passaggio. «Serviamo 130 nuclei familiari al mese, consegnando loro le borse spesa», spiega Anna Cavinato. «Di questi 130 nuclei, una cinquantina, ossia il 40%, è composto da italiani con un sensibile aumento rispetto al 2012, quando le famiglie italiane che si erano rivolte a noi erano la metà. E i generi alimentari che avevamo distribuito erano 150 quintali, cioè 30 in meno».
Oltre alla spesa, la Caritas dispensa anche vestiario, scarpe e tutto quello che può servire per la casa come lenzuola, piatti e stoviglie. «Purtroppo è aumentato il numero di famiglie disagiate, molti ci dicono di avere perso il lavoro», continua la responsabile. E il 2014 non promette nulla di buono. «Speriamo che il Banco alimentare continui a fornirci il materiale», dice ancora Anna Cavinato, «ci sono le parrocchie che ci aiutano, ma arrivare a coprire tutte le richieste è difficoltoso. Con il Banco possiamo dare una spesa completa, dalle parrocchie ci arrivano invece alimenti più mirati».
Ad aiutare la Caritas vicariale c’è anche un supermercato di via Régia: ha sistemato un carrello all’uscita con l’avviso che ciò che vi viene deposto andrà alla Caritas di Vigonza. «È stato il direttore, di sua iniziativa; ce lo ha proposto e noi andiamo a ritirarlo quando è pieno, lui ci telefona avvisandoci. Quella raccolta va però alla parrocchia di Busa», spiega la responsabile, «sarebbe bello che anche altri esercizi lo facessero, ma a chiederlo a volte sembra di essere invadenti». Alla Caritas di Vigonza prestano la loro opera di volontariato una ventina di persone.
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