Ok al campus nell’ex Piave La giunta riduce la cubatura

Abbassata, con l’accordo dell’università, la cubatura dell’ex caserma Piave. E poi mezzo milione di euro, incassati dagli oneri di urbanizzazione dello studentato di via Delù, investiti per dare bus gratis agli studenti universitari. Si è svolto sulla linea diretta tra Bo e Palazzo Moroni il consiglio comunale di ieri sera. Non senza qualche inciampo per la maggioranza.
Ex Piave con meno cubatura. Nell’aula consiliare si sono presentati i rappresentanti del comitato dei cittadini di via Moro, preoccupati per la variante urbanistica che dichiara l’ex Piave «area di degrado». Un passaggio necessario per consentire all’ateneo di avviare la progettazione del futuro campus e ottenere finanziamenti regionali. Ma i residenti temono la rottura di un delicato equilibrio: «Tra degrado e arrivo di studenti, tutto ciò farà diminuire il valore delle nostre case», spiegano i portavoce Michele Greggio e Matteo Galvisi. Un incontro con Lorenzoni è in programma giovedì. E proprio per questo l’opposizione, per bocca di Matteo Cavatton, ha presentato una mozione sospensiva bocciata con 19 voti dalla maggioranza. I lavori si sono però fermati per mezz’ora per consentire un incontro tra i residenti e i capigruppo. «È un progetto importante per la città che tornerà a dare centralità a quella zona», ha spiegato il vicesindaco Arturo Lorenzoni. Per poi annunciare una novità: con un emendamento di Marco Sangati la cubatura massima sarà portata da 5 a 3,5 metri cubi per metro quadro. Una richiesta che era stata avanzata da Italia Nostra e che Coalizione civica ha fatto propria. Senza avvisare però il resto della maggioranza e questo ha creato qualche frizione.
Mezzo milione per gli studenti. Sempre Coalizione civica è stata protagonista di un altro coup de théâtre, stavolta durante le interrogazioni. Stefano Ferro ha vincolato il voto positivo del proprio gruppo alla realizzazione di uno studentato in via Delù alla destinazione dei 500 mila euro di oneri di urbanizzazione per il diritto allo studio. «È un “prezzo” che pago volentieri – ha risposto il sindaco Sergio Giordani – Li utilizzeremo per dare agli studenti gli abbonamenti gratis su tutti bus fino a Legnaro con un aumento minimo delle tasse universitarie. Se l’ateneo ci segue possiamo fare un grosso passo avanti contro lo smog».
Il progetto prevede nel palazzo ex Banca Intesa poi acquistato da Fabrica sgr (società partecipata da Gruppo Caltagirone e dal Monte dei Paschi di Siena) un investimento da 20 milioni di euro attraverso il fondo Erasmo (con gli investimenti di Inps e Cassa depositi e prestiti) per uno studentato di 8 piani con 204 posti letto.
Un accordo che soddisfa gli studenti: «Il trasporto pubblico per gli studenti deve essere gratuito o comunque con un contributo minimo – sottolinea Enrico Mazzo, coordinatore si Studenti Per - Udu – Investire nel trasporto pubblico, assieme agli studenti, significa investire in mobilità sostenibile. Chiediamo a gran voce all’Università di Padova di fare la sua parte in questo progetto ambizioso e lungimirante».
La delibera è stata molto contestata dalle opposizioni, con Matteo Cavatton pronto a presentare decine di emendamenti e gli attacchi del “grillino” Simone Borile («mascherano da studentato quello che in realtà è un albergo») e della forzista Eleonora Mosco («La società pagherà oneri al posto dei parcheggi previsti dalle norme urbanistiche: un danno per quell’area»).
Verso le Generali all’ex poste. Approvato, all’unanimità, il cambio di destinazione d’uso che permette a Banca Generali (che ha una manifestazione d’interesse) di installare i proprio uffici nei piani alti dell’ex Palazzo delle Poste, tra corso Garibaldi e largo Europa. In cambio i proprietari dovranno pagare un contributo del 10% sul valore dell’investimento, in soldi o opere pubbliche.
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