Olive, raccolti quasi dimezzati sui Colli Euganei

Il calo è dovuto al ritorno della mosca dell’olivo che scava gallerie nella polpa. Previsti 17-18 quintali di frutti che daranno 3 mila ettolitri di olio extravergine

Gianni Biasetto
La raccolta delle olive
La raccolta delle olive

Lo scorso weekend è partita negli oltre 400 ettari di oliveto distribuiti per la maggior parte sui pendii a sud dei Colli Euganei, la raccolta delle olive.

Lunedì 6 ottobre hanno aperto i cinque frantoi della zona: due nel comune di Arquà Petrarca (Evo del Borgo e Colli del Poeta), due nel territorio di Cinto Euganeo (Cornoleda e Valnogaredo) e uno a Bagnara Alta di Vo’ (Martini).

Quest’anno il costo della macina dovrebbe aggirarsi sui 24-25 euro il quintale, anche se nei frantoi l’olio non viene più ricavato con l’uso delle macine, ma con moderni decanter (centrifughe orizzontali) a freddo che non alterano le sostanze ricche di antiossidanti.

La mosca dell’olivo

Dai primi responsi quella del 2025 non sarà una campagna olearia generosa come quella dello scorso anno, un calo dovuto al ritorno nell’ultimo periodo di stagione della mosca dell’olivo, un parassita che appartiene alla sotto famiglia delle Dacinae che scava delle gallerie nella polpa delle drupe e genera la cosiddetta cascola.

Un inizio di cascola per la verità c’era stato durante il caldo di giugno, quando le olive avevano la dimensione di un grano di pepe. Le stime più pessimistiche parlano di una riduzione della produzione che arriverebbe intorno al 40%. In alcuni uliveti a nord del territorio del Parco Colli, Leonardo Granata presidente di Confagricoltura Padova e del Veneto, stima una perdita di prodotto del 50%.

Ottime rese

In compenso quest’anno si prevedono delle ottime rese, superiori di 6-7 punti percentuali rispetto all’annata 2024, che è stata superlativa in termini di quantità ma avara dal punto di vista della resa, che non è andata oltre al 9-10%.

Le prime olive arrivate in frantoio hanno dimostrato una resa del 15% ma verso la fine della raccolta (metà novembre) si calcola che si potrebbe arrivare al 17-18%. Secondo il mastro oleario Paolo Barbiero, titolare dello storico frantoio di Valnogaredo e componente il consiglio del Consorzio Dop “Veneto Euganei e Berici”, la produzione quest’anno dovrebbe attestarsi intorno ai 17-18 mila quintali. Il che significa che se la resa sarà mediamente del 17%, sugli Euganei si produrranno circa 3 mila ettolitri di olio extravergine d’oliva.

Dai primi assaggi al palato l’olio extravergine d’oliva degli Euganei si presenta ricco di profumi e aromi, dove prevale quello di erba appena tagliata. Una delle caratteristiche dell’olio ricavato da olive della varietà Rosara, Leccino, Pendolino e Frantoio, che lo differenzia da quelli prodotti nel meridione d’Italia, è la bassa acidità che normalmente si attesta sul 2%. E per questo viene consigliato anche nelle diete. —

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova