Ora di religione, il rap della Chiesa: «Non sei un fuoriclasse se stai fuori»

PADOVA. Il rap per promuovere l’ora di religione. Ma le parole del ritornello faranno discutere: «Non sono un fuoriclasse se sto fuori dalla classe», dice il cantante del video realizzato dalla Diocesi di Padova per promuovere l’adesione all’ora di insegnamento religioso nelle scuole. Un ritornello che suggerisce una sorta di esclusione per chi decide di non avvalersi di questa possibilità, un timore che molti genitori spesso hanno rispetto a questa scelta.
L’ufficio scuola della Diocesi per spiegare meglio cos’è l’ora di religione ha realizzato del materiale informativo in sei lingue (italiano, inglese, francese, romeno, arabo e cinese): ogni anno uno slogan diverso che, in poche parole tradotte nei diversi idiomi, sottolinea di volta in volta la peculiarità trasversale alle culture dell’insegnamento dell’ora di religione a scuola: perché il dialogo unisce (2007); ponte sui valori (2008); per riscoprire le radici (2009); per costruire insieme il futuro (2010); per arricchire il tuo bagaglio (2011); esperienza che unisce (2012). Tanto che ogni anno si registra una presenza cospicua (fino al 50%) degli alunni stranieri nelle scuole che si avvalgono dell’ora di religione. Il motto che quest’anno accompagna la proposta di scegliere l’ora di religione cattolica recita: «Religione cattolica a scuola... per conoscere e rispettarsi».
«Il nostro impegno di anno in anno – sottolinea mons. Franco Costa, direttore dell’Ufficio Scuola e vicario episcopale per la catechesi della Diocesi di Padova – è far conoscere e riflettere sulle ragioni di interesse per l’ora di insegnamento della religione cattolica e, possibilmente, aiutare a riconoscere le vere buone ragioni per cui essa merita di essere scelta. L’ora di religione è di fatto l’unica ora in cui le scuole offrono lo spazio per mettere a tema il senso che ha la religione nella vita della persona e per la sua dignità, nelle sue relazioni aperte a 360 gradi, in quell’ambito di valori che toccano la dignità di tutte le persone, a prescindere dalle condizioni sociali o economiche o dalle appartenenze religiose».
Quest’anno è stato realizzato anche un video-spot messo a disposizione della rete, in cui alcuni ragazzi rilanciano il senso e l’interesse dell’ora di religione cattolica come occasione di incontro, conoscenza, confronto. E per il 2013 si è scelto di utilizzare anche il linguaggio musicale con il «rap dell’ora di religione»: un audio-video realizzato da Shed Production per la regia di Andrea Segato, utilizzabile in rete ma anche da tv e radio in cui il duo Fabio&Pier interpretano un testo scritto da Stefano Toob.
«Mentre stavo pensando al soggetto del video di quest’anno – commenta don Marco Sanavio, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali della Diocesi di Padova – alcuni ragazzi che ballano l’hip hop mi hanno suggerito l’idea del rap. Il cortocircuito tra questa forma artistica e l’adesione all’ora di religione cattolica mi è sembrata una buona occasione per creare curiosità attorno all’argomento e anche per entrare più facilmente in dialogo con i ragazzi. Gli ingredienti che abbiamo voluto inserire in questa comunicazione sono la simpatia, la freschezza e il desiderio di condividere delle motivazioni per frequentare l’ora di religione cattolica, cercando di stemperare qualche pregiudizio».
Guardando un po’ ai dati, la situazione degli ultimi anni vede una media di avvalentisi all’ora di religione che varia da un 91 a un 80% degli alunni, con punte più alte soprattutto nella scuola primaria e media (con riferimento esclusivamente alle sole scuole statali). Considerando i dati per l’anno 2011-2012 – per quanto riguarda le scuole secondarie di primo grado – per esempio, su un totale di 29.729 alunni, il totale dei ragazzi/e non avvalentisi dell’ora di religione sono stati 2.869, pari a circa il 10% (era il 9% due anni prima), tra questi sono inclusi 1.443 (su 3.460) stranieri. Praticamente solo il 42% degli stranieri non si avvale dell’ora di religione e rappresentano circa il 50% del totale dei non avvalentisi: ma è una tendenza che sta pendendo verso la scelta dell’ora di religione: se infatti nel 2009-10 gli alunni stranieri che sceglievano l’ora di religione erano il 44% degli stranieri, nel 2011-2012 si è saliti al 58%.
Lievemente in calo invece anche tra gli stranieri la partecipazione all’ora di religione se si vanno a sondare i dati nelle scuole secondarie di secondo grado: nel 2009-2010 la percentuale dei ragazzi stranieri che sceglievano l’ora di religione era del 42%, mentre due anni dopo, nel 2011-2012, siamo arrivati al 40%. Una tendenza fisiologica che riguarda anche gli italiani e che registra una partecipazione all’ora di religione intorno all’80%.
Diversa e tendente al 90% invece la percentuale di avvalentisi per quanto riguarda la fascia delle scuole primarie e dell’infanzia (a prescindere dagli alunni delle scuole cattoliche i quali si attestano al 99-100% nelle scuole paritarie cattoliche).
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