Ospedale di Piove di Sacco, Boron invia gli ispettori
Nel mirino lo stanziamento di 40 milioni di euro per i lavori non ancora utilizzati. Il consigliere regionale: «In questo periodo la sanità è in difficoltà, gli investimenti vanno messi a frutto»

A riportare sotto i riflettori l’ospedale Immacolata Concezione di Piove di Sacco è l’annuncio di una verifica ispettiva voluta dal consigliere regionale Fabrizio Boron (Forza Italia – Gruppo Misto).
La denuncia
«Risorse stanziate e mai utilizzate» denuncia l’ex presidente (ai tempi esponente della Lega) della commissione sanità, riferendosi ai 40 milioni di euro assegnati tra il 2020 e il 2022 per il riassetto del presidio ospedaliero della Saccisica.
La gara per il primo stralcio da 23 milioni, è stata effettivamente pubblicata in Gazzetta Europea lo scorso giugno, ma il cantiere ancora non si vede. Da qui un’interrogazione e, ora, l’avvio di un’indagine amministrativa.
«In un periodo storico in cui la sanità ha difficoltà» dichiara Boron «dare risposte chiare e definite è un dovere di chi occupa il ruolo elettivo in Regione. I cittadini devono sapere come stanno le cose, avere certezza che gli investimenti programmati siano messi a frutto, perché il presidio di Piove è il punto di riferimento sanitario dell’area sud est della provincia. Un atto ispettivo è una prerogativa del consigliere regionale. Sapere lo stato del piano di restauro, un’assegnazione avvenuta 5 anni fa con 20 milioni ed un aggiornamento dell’investimento nel 2022 con risorse Pnrr per un ulteriori 20 milioni, è necessario e dovuto. La sanità va governata con puntualità negli investimenti, solo così può rimanere d’eccellenza».
L’ospedale
In questi giorni le sorti sul futuro dell’ospedale sono prepotentemente tornate in auge. Un segnale positivo, non fosse che per una campagna elettorale che su questi temi punta molto. La struttura Piovese, attiva dal 1860, serve un bacino di 163 mila abitanti e ha conosciuto negli ultimi anni una stagione importante di investimenti, avviata dopo il passaggio all’Usl 6. Nello stesso tempo, in un contesto di riorganizzazione generale dell’Usl, sono anche stati persi dei servizi come il punto nascita. Dal 2018 sono stati completati numerosi interventi, tra cui il nuovo Pronto Soccorso, le Terapie Intensive, la Farmacia ospedaliera, la digitalizzazione delle sale radiologiche, con oltre 15 milioni investiti tra fondi statali, regionali e Pnrr.
L’intervento da 40 milioni mai partito
L’intervento più ambizioso – circa 40 milioni per la messa in sicurezza sismica e antincendio, il nuovo monoblocco ambulatoriale e la riorganizzazione dei padiglioni storici – però non è ancora partito. Il primo stralcio è legato al bando di giugno, con la chiusura prevista per fine agosto.
Il vicepresidente del Consiglio regionale Enoch Soranzo (FdI) rivendica da parte sua l’impegno della Regione. «C’è un limite invalicabile» afferma «negli strumenti della politica ed è quello della verità. L’unica luce possibile è quella dei numeri».
Tra chi da anni presidia la vicenda da vicino e con costanza c’è il vicesindaco Davide Gianella. «Un conto è approvare progetti, un altro è garantire i finanziamenti che portano all’apertura dei cantieri». Gianella sottolinea la mancanza di copertura per il secondo stralcio destinato a completare la riqualificazione. «Servono chiarezza e una seconda Tac» aggiunge «come negli altri ospedali padovani. In questi anni, quando abbiamo rivendicato ciò che era previsto e ci spettava, non ho visto tanto interesse come in questo momento». —
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