Ostaggi tenuti sotto tiro per 20 minuti a Stanghella

STANGHELLA. Venti minuti in ostaggio di tre rapinatori, armati di pistola e piccone. Pistola puntata contro, il barista e i due clienti li hanno guardati abbattere la macchina cambiamonete e poi fuggire a bordo di una Bmw. Hanno però mantenuto il sangue freddo Armando Polino, Pierluigi Temporin e Vitor Krasniqi, il terzetto rimasto in balìa della banda che ieri notte ha assaltato il Bar Luna di piazza Matteotti, in pieno centro a Stanghella. Il locale è gestito da quattro anni e mezzo da Ying Chen, cittadina cinese di 46 anni residente a Vigonza. Ieri notte, all’1.30, dietro al bancone del bar c’era Armando Polino, 55 anni, cittadino svizzero e convivente della Chen. Con lui c’erano altri due clienti, Pierluigi Temporin di Pozzonovo e Vitor Krasniqi di Stanghella.
«Davanti al locale si è fermata una Bmw e nel bar sono entrati tre personaggi, tutti col volto coperto» racconta Polino «Uno di loro aveva in mano un piccone piuttosto grande, col manico di ferro. Un altro, invece, ha estratto immediatamente una pistola». I tre assicurano: non si trattava di un’arma giocattolo. «Quello armato mi ha puntato la pistola alla tempia e mi ha intimato di consegnargli il portafogli. Poi mi ha portato dietro al bancone e mi ha chiesto il denaro che era custodito nel registratore di cassa», continua il barista. In tasca l’uomo aveva all’incirca 250 euro, mentre in casa non c’erano più di 50 euro in monete e banconote. «Io stavo giocando con i videopoker» continua Krasniqi «Il rapinatore con il piccone mi ha guardato e mi ha detto di continuare a giocare, come se non stesse capitando nulla. Così ho fatto e lui si è messo ad abbattere la macchina cambiamonete che avevo vicino». «Ci ha messo venti minuti ad aprirla, nonostante stesse utilizzando un piccone interamente di ferro» si accoda Temporin, che al momento del blitz dei malviventi era seduto al bancone del bar, proprio di fronte alle slot machine. Con non poca fatica, la banda è riuscita a sventrare la macchina cambiamonete, che custodiva intorno ai 2 mila euro. Conti alla mano, dunque, i tre sono riusciti a racimolare intorno ai 2.300 euro. Il troppo tempo impiegato ha evidentemente fatto desistere i rapinatori, che invece di accanirsi sulle altre slot machine hanno deciso di abbandonare il locale e di fuggire a bordo di una Bmw chiara. Polino, una volta accertato che i tre se n’erano andati, ha chiesto l’intervento dei carabinieri di Boara Pisani e del nucleo Radiomobile della Compagnia di Este.
«Siamo sicuri che fossero cittadini dell’Est» spiegano i tre «L’accento era chiaro, anche se era evidente il loro tentativo di parlare in italiano per trarci in inganno». Chiudono: «Al di là della pistola perennemente puntata contro di noi, non ci è stata usata violenza. È stata solamente pesante l’attesa: sono rimasti venti minuti dentro al locale e in quel periodo siamo dovuti rimasti ad assistere, in silenzio». «È il primo furto, e ovviamente anche la prima rapina, che subisco da quando sono proprietaria di questo bar» spiega Ying Chen, che ieri è ritornata nel locale ritrovando anche gli sfortunati clienti rapinati qualche ora prima «Ho sentito che nella stessa notte hanno preso di mira altri locali gestiti da cinesi, proprio della zona dove abito io: non c’è tuttavia alcun legame tra noi e quei bar».
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