Otto mesi perché sequestrò la ex per 7 ore
TOMBOLO. Rischiava cinque anni di carcere per due episodi di violenza sessuale e l’accusa di sequestro di persona. Tanto aveva chiesto la pubblica accusa, mentre il difensore (l’avvocato Patrizio Ianniello) si era battuto per dimostrare l’infondatezza di quelle contestazioni. E così è stato (o quasi) per il pittore Oscar Fuga, 62 anni, di Tombolo, accusato da una donna 34 anni di meno (sua ex fidanzata, dietista residente nel Bassanese) di averla sequestrata e violentata. Il tribunale di Padova ha assolto l’imputato dalle due accuse di stupro (in un caso perché il fatto non costituisce reato e nell’altro perché non sussiste), mentre per il sequestro ha inflitto 8 mesi con la sospensione condizionale. Il procedimento penale nasce in seguito alla fine di una storia d’amore. Travolgente e piena di passione. Una passione (con immediata convivenza) iniziata nel luglio 2013 che, sei mesi più tardi, almeno da parte della donna, si è esaurita, mentre l’ex compagno faticava ad accettare la fine di quella storia. È l’1 gennaio 2014 quando la ragazza, all’epoca 27 anni, sta caricando i bagagli a bordo della sua auto e fa all’uomo un discorso chiaro: sarebbe tornata a casa, per lei quella relazione era ormai archiviata. Lui non vuole saperne e, secondo la denuncia, la convince a tornare in casa con la scusa di parlarle. Una volta all’interno dell’abitazione, sarebbe stata afferrata e strattonata, picchiata, violentata due volte e sequestrata fino al giorno dopo. Fuga ha sempre negato l'aggressione e le violenze, sostenendo di aver fatto più volte l'amore con lei prima dell’addio. I giudici hanno ritenuto di non credere alla violenza sessuale (se rapporti ci sono stati, erano consenzienti); quanto al sequestro si sono convinti che la giovane sia stata bloccata a Tombolo contro la sua volontà dalle ore 13 fino alle ore 20 del giorno di Capodanno.
Cristina Genesin
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