Overdose, morto sotto i portici a Padova

Torna l’emergenza in piazzetta Salvemini: «Qui si vive tra spacciatori e tossici»
Mohamed Scalota
Mohamed Scalota

PADOVA. È stato trovato morto in un giaciglio di fortuna, davanti a quella che una volta era la sede del Credito su pegno, al civico 15 di piazzetta Salvemini. La causa un’overdose. Torna ad esplodere la questione sicurezza in piazzetta Salvemini, zona diventata negli anni il regno di spacciatori e tossicodipendenti. Mohamed Scalota, algerino irregolare di 40 anni, pluripregiudicato, ha passato la notte sotto a questo porticato e probabilmente qui ha assunto la dose mortale. A trovarlo ieri mattina sono stati gli agenti del reparto sicurezza urbana della polizia locale che ogni giorno perlustrano la zona di piazzetta Salvemini.

Il recupero della salma
Il recupero della salma


Scalota era uno noto alle forze dell’ordine, più volte arrestato per spaccio, furti e aggressioni varie. La droga, quasi sempre presente nei suoi reati, è la stessa che ieri gli ha fatto perdere la vita in un bivacco di fortuna. «Avrò soccorso almeno quaranta persone da quando lavori qui», racconta Giovanni, il portiere di una delle palazzine, che ha il suo ufficio proprio di fronte alla piazza. «Si drogano e poi si sentono male. Di notte si mettono sotto i portici, dietro alle colonne, e di mattina presto quando arrivo li trovo che dormono ancora».

La notte si addormentano sotto i porticati, di giorno bivaccano davanti alle porte di vecchi uffici, banche per la maggior parte, chiusi da molto tempo. Trovano riparo dietro alle lamiere di recinzione del cantiere Pp1, da anni bloccato. «Questa zona andrebbe completamente riqualificata. Il sindaco Sergio Giordani aveva detto che avrebbe fatto un parcheggio, lo stiamo aspettando. Forse così si creerebbe un po’ di movimento», spiega Raffaele Poli, che lavora in uno dei palazzoni della piazza. «I problemi al momento sono molteplici, di sicurezza, di ordine pubblico e di accessibilità. Aspettiamo risposte».

Alice Ferretti
 

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