Padova choc, bimba di 35 giorni trovata morta in culla

PADOVA. La tragica scoperta i genitori l’hanno fatta verso le 9 di ieri mattina, quando si sono avvicinati alla culla di Gigliola, 35 giorni, per svegliarla e farle il bagnetto. La bimba era cianotica, con le funzioni vitali già compromesse. Le urla di disperazione di mamma e papà si sono udite fino in strada. L’ambulanza è arrivata in pochi minuti, la piccina è stata portata all’ospedale ma purtroppo non c’è stato nulla da fare. La mamma, originaria del Benin, l’aveva allattata verso le 4, poi Gigliola si era addormentata serena. Cosa sia successo dopo resta un mistero, per ora l’ipotesi più accreditata è la Sids, la sindrome della morte improvvisa del lattante, che colpisce mediamente un bimbo ogni duemila nati sani sotto l’anno di vita.

Lunedì verrà effettuata l’autopsia per chiarire gli esatti motivi del decesso: l’ha deciso la procura, informata di quanto accaduto dalla relazione della polizia, giunta sul posto dopo l’allarme raccolto da alcuni passanti, che avevano sentito le grida di dolore dei genitori. Gigliola era la quarta figlia di Mattia Griggio, 37 anni e della moglie venticinquenne. Ieri nell’abitazione della famiglia, in riviera Mussato, a cercare di consolare la mamma c’era suor Gigliola, dell’ordine delle Dimesse.
«Vengo spesso dai Griggio per aiutarli nella quotidianità» racconta la religiosa, alla bimba era stato dato il suo nome proprio in segno di riconoscenza e affetto. «La piccola era splendida, sempre buona, mangiava e dormiva, il suo ciclo di vita era perfetto. Non ci spieghiamo cosa possa essere successo visto che le condizioni di salute erano ottime. Giovedì notte tutto era andato come le altre notti, e non c’era stata alcuna avvisaglia della tragedia che si sarebbe consumata da lì a poco. La mamma è distrutta dal dolore, ha tenuto la sua piccola in braccio fino a poco fa. Il papà è andato con gli altri due bambini dai nonni per svagarli, mentre il più grande è qui in casa. Gigliola era stata accolta con una gioia immensa, come gli altri figli, una bimba dopo tre maschietti». Suor Gigliola svolge la sua opera anche nel carcere Due Palazzi, dove ha conosciuto Mattia Griggio che ha trascorso qualche tempo detenuto fino a un anno fa. Era salito alla ribalta delle cronache in particolare per un’intervista che gli aveva fatto la trasmissione “Le Iene” di Italia1, che lo aveva bollato già nel 2014 come un “truffatore incallito”. Del resto lui stesso si definì allora al microfono «un mediatore creditizio e truffatore».
Dai microfoni della trasmissione aveva chiesto scusa per le truffe fatte (ne ha ammesse una settantina fino al 2014) e aveva promesso di risarcire tutte le persone che aveva raggirato, spacciandosi per promotore finanziario e spillando loro del denaro. Numerose condanne sono arrivate anche in questi anni dal tribunale di Padova. Eventi che scompaiono davanti all’enormità della tragedia di ieri.
Dai vicini di casa parole di sincero cordoglio per l’evento luttuoso.
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