Padova, cinque mosse per tornare centrale

PADOVA. Come sarà la Padova dell’immediato futuro? E soprattutto esiste un progetto per la Padova 2030? Hanno risposto alla domanda l’altra sera alla Bulesca di Rubano, nel corso dell’incontro organizzato dai Rotary Club Padova Est, presieduto da Giampaolo Pinton, e Padova Contarini, presieduto da Luca Bonifazi, il rettore dell’Università di Padova, Rosario Rizzuto, il presidente della Camera di Commercio, Fernando Zilio, il professor Paolo Feltrin, geo sociologo e politologo dell’Università di Trieste, e don Giovanni Brusegan, delegato vescovile alla Cultura e all’Ecumenismo della Diocesi di Padova, coordinati dal direttore del Mattino di Padova, Paolo Possamai.
Si può rispondere alla domanda sulla Padova del futuro solo ponendosi la domanda “come vuole essere Padova fra 10-15 anni”? Lo ha sostenuto Paolo Feltrin, aprendo la serata illustrando lo scenario attuale della città: oltre alle variabili di tipo internazionale, che possono influenzare lo sviluppo futuro di Padova, Feltrin ha fatto un analisi dei punti di forza e di debolezza. Tra i primi, Università, Interporto, terziario, industria e turismo; purtroppo però c’è stato anche un progressivo calo strutturale della popolazione negli ultimi 20/30 anni da 235.000 agli attuali 206.000. Negli anni 60/70 Padova era la capitale del Veneto e dominava su Venezia e Verona. In merito alle condizioni necessarie perché Padova ridiventi “capitale”? Feltrin indica 5 punti, con la premessa che Padova deve essere centrale nella modernità: essere nodo di grandi flussi economici e logistici, a cui deve seguire un complesso reticolo di viabilità che funzioni, l’aumento della popolazione (una città piccola ragiona in piccolo) e una classe dirigente con autentiche ambizioni “imperiali-egemoni”. «Se qualche classe dirigente non si determina a fare qualcosa per cambiare, Padova resterà una simpaticissima città di provincia» ha concluso Feltrin. «Se per tanti anni l’alibi di questa città è stata la mancanza di risorse economiche per progetti importanti, Fernando Zilio, ha sottolineato come oggi le risorse ci siano, grazie all’impegno della Camera di Commercio, che ha risposto con azioni e rapidità al taglio di fondi governativi e alla minaccia di far chiudere le Camere. Vendita delle quote della Camera nelle “società partecipate” e reperimento di risorse economiche da utilizzare in tempi brevi; lancio del confronto e della raccolta di idee alla città e ai rappresentanti del mondo economico con la campagna «Padova 4.0, che individua i 4 punti strategici su cui puntare per far ripartire la città: innovazione, internazionalizzazione, Turismo e territorio, sostenibilità ambientale e sociale». Zilio ha ribadito come Padova non sia rappresentata solo dai 206 mila attuali abitanti della città, ma dai 500 mila dell’hinterland.
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