Padova, il rapper Dium accoltellato in strada

L’artista italo senegalese ferito in piazzale San Giovanni «Era un gruppo di tunisini, mi hanno preso alle spalle. Ma io non denuncio, prima o poi li trovo»»
Il rapper portogruarese Luca Seidy Dioum, in arte "Dium"
Il rapper portogruarese Luca Seidy Dioum, in arte "Dium"

PADOVA. «Mi hanno accoltellato a una gamba, ho cinquanta punti di sutura ma non c’è problema, prima o poi li ribecco. Denuncia? Non mi va, mi arrangio da solo». Luca Seidy Dioum, in arte “Dium”, 31 anni, rapper italo-senegalese di Padova da 300 mila clic a canzone, con il picco di 2 milioni e mezzo di contatti per il brano “Quale gang”, non si rivolgerà né alla polizia, né ai carabinieri per l’aggressione subita l’altra notte. Lui e il collega Nex Cassel sono stati accoltellati da un gruppo di quattro tunisini, dopo qualche ora trascorsa al Saint Johns di piazzale San Giovanni.

Il racconto

«Erano le 4.30, stavamo andando alla macchina, eravamo in quattro» racconta Dium, che dopo un giorno ricoverato in ospedale ha firmato per andarsene dal reparto («Mi ero stancato di rimanere lì»). «Sì, ecco, eravamo arrivati all’auto dopo aver preso le sigarette al distributore automatico. A un certo punto un gruppo di tunisini inizia a offendere. Noi rispondiamo, diciamo di non rompere e quelli vengono per affrontarci». Luca Seidy si ritrova così un giovane con meno di trent’anni che gli si mette in guardia davanti, come per improvvisare un match di pugilato. «Io non mi sono certo tirato indietro. So fare a botte, ho fatto arti marziali per anni. Allora inizio a sferrargli qualche pugno, lo intontisco e alla fine lo prendo in clinch (una specie di corpo a corpo con l’avversario immobilizzato dalla presa). Era mio, non si muoveva più ma proprio in quel momento uno dei sui amici, da dietro, alle spalle, mi ha accoltellato la gamba. Vigliacco di m...».

Lì per lì il rapper non ha avuto la percezione di un taglio profondo, era l’adrenalina a tenerlo in piedi. L’ha capito solo quando ha visto i jeans inzuppati di sangue. «Di lì a poco è stato accoltellato anche il mio amico, sempre a tradimento. Quei bastardi sono scappati».

Nessuna denuncia

Il rapper giura di non conoscere quel gruppo, di non sapere chi sono ma si dice sicuro di averli già visti in giro e quindi anche di riconoscerli. «Erano dentro il locale ma non c’è stato alcun contatto tra noi, ci volevano semplicemente rompere le p... ma hanno trovato la persona sbagliata. A mani nude non avrei avuto problemi con nessuno di loro, certo se mi accoltellano alle spalle non posso difendermi. Ma non si preoccupino, Padova non è New York. Prima o poi li ribecco e allora vediamo come va a finire». In ospedale la circostanza delle coltellate è emersa e, come sempre accade, il fatto è stato segnalato in Questura. «Ma io non faccio denuncia, non mi va» dice sicuro il rapper. «Ci penso io a sistemare questa cosa». —


 

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