Padova piange Armando Balduino, professore con il cuore a sinistra

Scomparso a 83 anni, è stato consigliere comunale per tre legislature. Lunedì i funerali in municipio
PD 23 OTTOBRE 2006 GM Cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria a Andrea Zanzotto Armando Balduino (COLTRO) - Cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria a Andrea Zanzotto (COLTRO)
PD 23 OTTOBRE 2006 GM Cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria a Andrea Zanzotto Armando Balduino (COLTRO) - Cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria a Andrea Zanzotto (COLTRO)

PADOVA. Quando prendeva la parola anche gli avversari gli riservavano il rispetto del silenzio. Un privilegio raro nell’agone politico. Ma i suoi interventi in consiglio comunale erano un misto di lucida analisi sociale e dotte citazioni letterarie. Armando Balduino ha frequentato l’aula di Palazzo Moroni da semplice consigliere per circa 15 anni, non accettando mai incarichi amministrativi, restando con umiltà e passione al servizio della città. Padova ieri ha perso un professore e un politico di spessore, scomparso a 83 anni dopo aver lottato contro un tumore. Lascia la moglie Bianca, i due figli Maurizio e Luca e cinque nipoti. I funerali, con le limitazioni delle norme Covid, saranno lunedì alle 16 nel cortile di Palazzo Moroni.

Professore amante di Nievo

Armando Balduino era figlio di un ferroviere che dalle origini popolari si è ricavato una carriera tra i principali filologi e critici letterari italiani. Di origini vicentine, al Bo è stato presidente del corso di laurea in Lettere e direttore dell’Istituto di Filologia e letteratura italiana. «Aveva un tratto schietto, popolare, era anche stato sfollato nella campagna vicentina all’epoca della guerra – racconta Attilio Motta, che è stato tra i suoi allievi – Non era un uomo di relazioni accademiche, ma amava coltivare poche e selezionate amicizie, come quelle con Pier Vincenzo Mengaldo e Alberto Asor Rosa». Generazione di studenti lo ricordano per il “Manuale di filologia italiana”, uscito per la prima volta nel ’79 ma con numerose edizioni successive.

Allievo di Vittore Branca, Balduino era molto legato a Ippolito Nievo, cui ha dedicato il suo primo lavoro accademico “Aspetti e tendenze del Nievo poeta”. Ma ha lavorato moltissimo su Boccaccio, Petrarca e il petrarchismo veneto, oltre ai Cantari del Trecento.

La passione politica per la sinistra

Ed è sempre stato un uomo di sinistra Armando Balduino, tanto che alla nascita del Pd decise di non aderire al nuovo partito ma confluì in Sel e poi Sinistra italiana. Comunista fin da ragazzo aveva però seguito l’evoluzione del Pci in Pds, per cui nel 1995 fu eletto per la prima volta in consiglio comunale. Rieletto poi nel ’99 con i Ds e quindi anche nel 2004, subentrando a Marco Carrai nominato assessore. «Si è molto occupato di scuola e istruzione – ricorda l’ex sindaco Flavio Zanonato, che lo aveva come consigliere – Una persona di una dolcezza straordinaria, di enorme cultura, uno studioso appassionato».

Il cordoglio della città

«Se ne va un grande italianista – afferma il rettore Rosario Rizzuto – Ha contribuito per tutta la sua vita alla conoscenza e allo studio della letteratura italiana». Anche il primo cittadino Sergio Giordani ha espresso il suo cordoglio a nome dell’amministrazione: «Un uomo di lettere che con la sua passione politica ha lasciato un segno importante per tutta la nostra comunità».

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