Padova, piano d’azione contro parrucchieri ed estetisti abusivi: «Rischio di contagi»

I saloni chiusi esposti alla concorrenza sleale degli irregolari. Cna e Confartigianato chiedono un incontro con i sindaci
10-05-2020 Nizza. Preparazione per la riapertura del salone di bellezza di Nathalie Calderini: richiesta di appuntamento via telefono, maschera obbligatoria, distanziamento sociale da rispettare, borsa e giacca da riporre in una custodia usa e getta, disinfezione mani con gel idroalcolico igienizzante, accappatoi e asciugamani monouso, postazione e sedie di attesa disinfettate dopo ogni cliente, disinfezione di tutte le attrezzature, pagamento con carta di credito, niente riviste o snack
10-05-2020 Nizza. Preparazione per la riapertura del salone di bellezza di Nathalie Calderini: richiesta di appuntamento via telefono, maschera obbligatoria, distanziamento sociale da rispettare, borsa e giacca da riporre in una custodia usa e getta, disinfezione mani con gel idroalcolico igienizzante, accappatoi e asciugamani monouso, postazione e sedie di attesa disinfettate dopo ogni cliente, disinfezione di tutte le attrezzature, pagamento con carta di credito, niente riviste o snack

PADOVA. La zona rossa ha chiuso le attività giudicate non necessarie e nell’elenco ci sono finiti – fra gli altri – parrucchieri ed estetisti. Solo che la loro serrata porta con sé un elevato rischio di abusivismo che preoccupa molto le associazioni di categoria: Confederazione nazionale artigianato e Confartigianato Impresa. Tanto che la Cna ha deciso di invitare le amministrazioni locali a fare fronte comune, convocando i sindaci dei comuni padovani ad un incontro pubblico online, che si terrà lunedì 22 marzo alle 12.

Informare e vigilare

L’obiettivo è la condivisione di un piano d’azione per il contrasto all’abusivismo nel settore dei servizi alla persona. La Confederazione vuole essere vicina ai propri associati, rendendosi disponibile a fare da intermediario nella raccolta di segnalazioni che potranno essere riportate a sindaci, assessori, responsabili di pubblica sicurezza dei diversi comuni della provincia.

Ma anche lanciando una campagna di informazione e sensibilizzazione per indicare ai consumatori i pericoli in cui si può incorrere nel rivolgersi a operatori irregolari che sfuggono ai controlli delle autorità. La questione non è, infatti, solo economica perché l’abusivismo è concorrenza sleale, per di più nel mezzo di un’ulteriore chiusura che prostra gli operatori del benessere, già in difficoltà economica per i precedenti stop e per il mancato arrivo di adeguati ristori e indennizzi. Ma c’è anche un problema sanitario: gli abusivi non garantiscono adeguate misure di sicurezza e potrebbero diffondere il virus con più facilità.

Un settore in crisi

In provincia sono attive 2.082 imprese di acconciatura ed estetica, che impiegano 4.700 addetti. Secondo una recente indagine a campione dell’ufficio studi provinciale della Cna il settore ha registrato nel 2020 una perdita media di fatturato del 20% rispetto all’anno precedente.

Ma tra gli artigiani coinvolti nell’indagine l’83% ha dichiarato di considerare insufficienti o nulli i ristori messi in campo fino ad ora da Stato ed enti locali. «Dopo mesi di incertezze, i nostri associati sono ormai in ginocchio», scandisce il presidente degli artigiani Cna Luca Montagnin. «Serve una deroga alle aperture per parrucchieri e centri estetici. Ristori immediati e proporzionati alle perdite subite. Centri estetici e parrucchieri si sono sempre dimostrati rispettosi delle più rigorose norme e procedure igienico-sanitarie, a tutela di clienti e dipendenti. Non possiamo permettere che chi opera abusivamente metta a rischio la salute di tante persone. Inoltre la concorrenza sleale si verrebbe ad aggiungere alla drammatica situazione economica di tante imprese del settore. Facciamo appello al Governo perché intervenga con ristori immediati, e adeguati alle perdite subite».

In piena sicurezza

Così anche Confartigianato Impresa: «L’ultimo provvedimento di chiusura del Governo non tiene conto del fatto che le imprese di acconciatura ed estetica in questi mesi hanno applicato con la massima diligenza le linee guida dettate dalle autorità sanitarie e dal Governo stesso», sottolinea Ennio Mazzon, presidente del sistema di categoria acconciatura ed estetica di Confartigianato Imprese, «intensificando le già rigide misure previste dal settore sul piano igienico-sanitario e si sono riorganizzate per garantire la massima tutela della salute degli imprenditori, dei loro collaboratori e dei clienti. La sospensione delle nostre attività svolte in sicurezza innesca l’impennata dell’offerta di prestazioni da parte di operatori abusivi che rappresentano il vero pericolo per la salute dei cittadini, oltre che danneggiare ulteriormente sul piano economico le aziende in regola». —
 

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