Padova, riaprono tutti i 16 cimiteri ma con guanti e mascherine

PADOVA. Portare un saluto ai propri defunti è adesso possibile. A velocità record, dopo l’ordinanza di Zaia annunciata ieri mattina, il Comune ha riaperto il cimitero Maggiore e gli altri 15 campisanti nei quartieri. È servita un’ordinanza del sindaco Sergio Giordani che cancella quella dello scorso 3 aprile, quando i cimiteri erano stati chiusi dopo una circolare del Ministero della Salute. «È un atto simbolicamente importante e ci tenevamo a farlo. Ma vanno frequentato in sicurezza rispettando le regole sul distanziamento sociale», avverte l’assessora Francesca Benciolini.
Riapertura da venerdì pomeriggio. I primi cimiteri sono stati riaperti già ieri pomeriggio, ma da stamattina tutte le 16 strutture nei quartieri sono visitabili. Vanno rispettate però, da parte di tutti i cittadini, le disposizioni in materia di limitazione del contagio prevista da governo e Regione: bisogna entrare indossando i guanti e le mascherine, e va mantenuta una distanza di due metri così da evitare assembramenti. Restano invece valide tutte le disposizioni per i funerali, che non possono essere celebrati in forma pubblica ma soltanto con i familiari più intimi.
«A differenza di quasi tutte le città venete abbiamo tenuto aperti i cimiteri fino a che una circolare del Ministero non ne chiedeva esplicitamente la chiusura – racconta l’assessora ai servizi cimiteriali – Quindi nella città di Padova sono chiusi solo dauna ventina di giorni. Lo abbiamo fatto perché siamo sempre stati convinti dell’importanza anche solo simbolica di lasciare aperto un luogo che dedicato a ricordare chi non c’è più, a maggior ragione in questo momento dove ci è impossibile stare vicini ai nostri cari. Continuiamo ad esserne convinti e per questo abbiamo fatto di tutto per garantire possano essere frequentati in sicurezza».
Lavori di manutenzione in corso. Approfittando della chiusura imposta dall’emergenza sanitaria però l’amministrazione aveva fatto partire una serie di lavori di manutenzione delle aree cimiteriali, che adesso sono tuttora in corso. « L’attività di cura dei cimiteri era stata programmata con un calendario fino al 4 maggio. Oggi abbiamo ritenuto più importante garantire ai cittadini di visitarli rispetto a tutto il resto, quindi chiedo di portare pazienza se le attività di sfalcio e sistemazione non sono completate del tutto. I lavori termineranno la settimana prossima», spiega l’assessora.
Il poco preavviso. A Palazzo Moroni però non è piaciuto affatto il poco preavviso con cui il governatore Zaia ha pubblicato l’ordinanza che consentiva la riapertura dei cimiteri. «Mi stupisce l’aver utilizzato una conferenza stampa solo per creare nuovamente confusione e grandi aspettative, senza dare alle amministrazioni i tempi adatti per affrontare la cosa – osserva Benciolini– Chi amministra una città sa che per gestire apertura e chiusura di un luogo pubblico come il cimitero non basta una persona con una chiave in tasca. Ci sono ditte incaricate che si occupano di queste cose e attivarle alle 15 del venerdì pomeriggio non è affatto semplice. A Padova ci siamo riusciti grazie al lavoro di tanti, per molti comuni è invece impossibile. È facile per qualcuno scaricare sulle amministrazioni le responsabilità di queste scelte, ma un presidente di Regione dovrebbe prima di tutto garantire il sereno svolgersi delle attività amministrative, che ricadono su personale già molto sotto pressione perché gestire un’emergenza di questo tipo non è facile per nessuno». —
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