Padova, turismo in lieve calo nel 2024: ma resta forte l’attrattiva del patrimonio Unesco

Nei primi tre mesi del 2024, Padova registra 12mila turisti in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La città però mantiene alta la qualità dell’esperienza e punta ai 2 milioni di visitatori entro il 2028

Marta Randon

 

Turisti in calo per la prima volta dopo diversi anni. «Ma la città è vivace, chi ci visita vuole tornare, il traino del sigillo Unesco prosegue» assicura l’assessore alla cultura Andrea Colasio.

Il primo dato arriva dall’Ufficio statistico regionale: nei primi tre mesi del 2024 i turisti che hanno scelto Padova erano stati 497.394, da gennaio a marzo di quest’anno sono scesi a 485.523, quasi 12 mila in meno.

Le considerazioni positive, invece, arrivano della ricerca «Padova Urbs Picta: misurare e monitorare il carico turistico della città patrimonio mondiale Unesco», realizzata dal Comune di Padova in collaborazione con il dipartimento dei beni culturali del Bo.

La flessione

Il record è stato lo scorso anno. Nel 2024 i turisti hanno invaso la città del Santo, raggiungendo un milione e 750 mila ingressi. «Un dato sorprendente – dice Colasio – che ha superato i numeri già ottimi del 2019, ultimo anno pre-Covid: un milione 657mila turisti». Nei primi tre mesi di quest’anno sono gli italiani ad essere diminuiti, tiene invece l’affluenza degli stranieri. «È un dato fisiologico – spiega Colasio – Si fa il record e poi bisogna stabilizzarlo. Nel 2023 abbiamo avuto 10 mila persone in meno rispetto al 2019, poi nel 2024 il boom, sono piccole oscillazioni dentro un trend di crescita».

Nel dettaglio il calo maggiore si è verificato a gennaio e febbraio. La differenza è di circa 7.300 turisti per mese.

La ricerca

Buone notizie invece dall’indagine commissionata dal Comune e curata da Federica Stella Mosimann, con il contributo di Francesca Bassi, (Dipartimento scienze statistiche), Stefan Marchioro (Dipartimento beni culturali) e Paola Bagatella (Osservatorio del turismo regionale federato). Un’altra ricerca simile era stata effettuata nel 2021, poco dopo l’ingresso di Padova nella lista dei siti Unesco per i cicli di affreschi del XIV secolo.

«Padova città dei 15 minuti»

Sono 806 i turisti (il 66% italiani) fermati dall’11 al 20 marzo fuori dai luoghi dell’arte padovani: la cappella degli Scrovegni, Palazzo della Ragione, l’Orto Botanico e il caffè Pedrocchi. Hanno risposto ad un questionario. Circa il 40% aveva tra i 50 e i 69 anni, seguiti da un 26% della fascia 30-49.

Quasi il 20% avevano tra i 18 e i 29 anni. Più di un terzo degli intervistati era in vacanza con la famiglia, gli stranieri con figli al seguito hanno superato il 40%. Il 20% degli stranieri si è recato a Padova con gruppi organizzati.

Il dato interessante riguarda la mobilità. Alla domanda: «Con quali mezzi si muove a Padova?» l’80% ha risposto a piedi. Il 19% in auto. Quasi il 70% ha affermato che il motivo principale della visita era «la rilevanza del patrimonio culturale della città». La maggior parte degli italiani e degli stranieri sapeva che i cicli pittorici del Trecento sono iscritti alla lista dell’Unesco. Il 60% dei turisti italiani aveva già visto la Città del Santo. Il sito più visitato è la Cappella degli Scrovegni, seguita dalla Basilica del Santo.

«Padova si conferma città dei 15 minuti – afferma Colasio – Le seconde visite hanno rafforzato l’immagine di Padova. Dobbiamo lavorare sui cartelli in inglese, gli stranieri li chiedono. L’obiettivo è arrivare a 2 milioni di turisti tra 3-4 anni. Stiamo investendo molto. Abbiamo le carte in regola per arrivarci».

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