Padovanelle, corsa a tre per gestire l’ippodromo

PONTE DI BRENTA. Le domande per partecipare al bando di gara bis, indetto dalla Regione Veneto per l'assegnazione della gestione dell'ippodromo per i prossimi due anni, sono scadute alle 12 di venerdì, 12 dicembre. Come ha comunato il commissario straordinario della Fondazione Breda, Fabio Pasquale Crea, non sono state presentate altre domande oltre alle tre già presentate nel primo bando di gara. Quindi per l'assegnazione dell'impianto di Ponte di Brenta in pista corrono solo tre società. Innanzitutto il gruppo padovano Coppiello, che è la società tutta padovana che lo ha gestito da quando è uscito di scena Franco Grassetto e, a seguire, il noto imprenditore del settore Biasuzzi, il re dei cavalli da corsa, titolare dellla scuderia omonima e presidente dei consigli di amministrazione degli ippodromi di Treviso-Sant'Artemio e di Trieste-Montebello. E, infine, la cordata formata dal guidatore padovano Remigio Talpo e dal vicentino Antonio De Rossi. Le buste saranno aperte nei prossimi giorni da una commissione apposita in via di formazione. «Gli interessati stiano tranquilli» sottolinea il giovane Crea, nato a Reggio di Calabria, ma nel Veneto da quando era ragazzino, «le buste saranno aperte entro Natale e, quindi, il nome del nuovo gestore dell'ippodromo si conoscerà prima della fine dell’anno». Nel frattempo l'attuale gestione è stata prorogata al gruppo Coppiello sino al 31 dicembre. Il bando prevede l'assegnazione del solo ippodromo con le scuderie comprese, ma non la gestione dell'hotel ristorante Le Padovanelle, chiuso da oltre cinque anni, dove una volta lavorava anche Ermnio Alajmo, attuale contitolare, assieme ai figli Massimiliano e Raffaele, del ristorante pluristellato Le Calandre, a Rubano.
L'ippodromo Breda è stato realizzato nel 1901 dal senatore Vincenzo Stefano Breda, lo stesso ingegnere padovano che fondò anche le attuali Acciaierie di Terni. È stato ristrutturato totalmente nel 1961 dal costruttore Ivone Grasseto e a cavallo degli anni '70 ed '80 è stato l'ippodromo italiano più frequentato dai politici e dagli imprenditori del momento, tra cui Tony Bisaglia, Carlo Bernini, Stefanel e Benetton. Negli anni '90 l’hotel è stato anche il quartier generale di Giancarlo Galan.
Felice Paduano
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