Parcheggio per 40 bici, la prima velostazione al posto dell’edicola in piazzetta Sartori

La sperimentazione del Comune di Padova  finanziata da Fondazione Cariparo. L’assessore Ragona: «Ce ne saranno altre». Muraro: «Incentivo alla mobilità dolce»

Costanza Francesconi
Ecco come sarà la prima velostazione di Padova
Ecco come sarà la prima velostazione di Padova

Una casa per le bici chiamata velostazione nascerà lì dove si vendevano i giornali, in piazzetta Sartori.

Il Comune realizzerà quaranta posti al coperto – i primi disponibili in città con questa inedita formula sharing dal costo e modalità di prenotazione chiarite successivamente – entro i primi sei mesi del 2026, ma già pensa a successive stazioni da piazzare in centro e nei quartieri, a servizio di chi predilige la mobilità dolce e sostenibile, su cui ragiona con la Sovrintendenza.

Come sarà finanziata

I 190 mila euro finanziati per la sperimentazione da Fondazione Cassa di Risparmio, più i 60 mila previsti dall’amministrazione, bastano infatti per coprire i costi di due strutture, la primissima presentata ieri alla Festa della Bicicletta, nel contesto della Settimana Europea della Mobilità.

Nelle prossime settimane verrà avviato l’iter amministrativo per arrivare, in meno di un anno, all’installazione effettiva di una struttura di ricovero e parcheggio biciclette attrezzata e con accesso controllato, in piazzetta Sartori, dove oggi c’è l’edicola ormai non più in attività.

Il progetto

Sarà una struttura modulare quadrata, di circa 6 per 6 metri, con uno scheletro portante in zinco e pareti vetrate con all’interno dei moduli porta biciclette disposti su due piani. Dieci dei quaranta posti bici saranno dotati di ricarica per le biciclette elettriche o a pedalata assistita.

«È un progetto cui lavoriamo da tempo e che finalmente si sta concretizzando con il sostegno della Fondazione, che ringrazio per aver scelto di investire su un tema così strategico come la mobilità sostenibile» ha dichiarato l’assessore alla mobilità, Andrea Ragona. «Questo sistema incentiva l’utilizzo della bici nel momento in cui offre sicurezza nel parcheggio e nella custodia del mezzo alle persone che vogliono recarsi in centro», aggiunge.

E di questo incentivo la città ha evidentemente bisogno visto il numero crescente di persone che si spostano volentieri in bici in città e, parallelamente, le circa 800 denunce per furto di bicicletta pervenute in dodici mesi, coda di un fenomeno che si stima abbia portata maggiore.

«Parliamo di uno strumento, tra i tanti che bisogna mettere in campo, per aumentare l’accessibilità al centro – nota il presidente della Fondazione Cariparo, Gilberto Muraro –. La gamma di interventi in questo senso è estesa, a partire dalla nuova rete tranviaria». —

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