Parco del Fiumicello, è l’ora della verità
MONTAGNANA. Il Parco Produttivo del Fiumicello ha i giorni contati? Rischia di tramontare il sogno di una vasta area di industrializzazione legata all’arrivo nella Bassa della Valdastico Sud. Alla vigilia della ricapitalizzazione della società, malumori arrivano da uno dei principali membri della società, il Comune di Montagnana (proprietario del 23,72% delle quote, contro il 6,12% degli altri Comuni). Il Parco è la Stu (società di trasformazione urbana), nata nel 2007 per proporre interventi di trasformazione urbana ed edilizia nell’area adiacente al futuro casello autostradale di Santa Margherita d’Adige. Un volano che vede partecipare come soci i Comuni di Montagnana, Megliadino San Fidenzio, Santa Margherita d’Adige, Megliadino San Vitale, oltre a Provincia, Camera di Commercio e Consorzio Zip. Per il Parco Produttivo del Fiumicello è giunta l’ora della verità: andare avanti o gettare la spugna e presentare i libri al Tribunale. Entro mercoledì i i soci devono decidere se ricapitalizzare o meno. In questi ultimi anni la società ha acquistato più di qualche area (vedi la Frassenara e le Praterie a Montagnana) e ha investito su una struttura amministrativa e gestionale. A Santa Margherita d’Adige si è inoltre speso molto per realizzare la nuova zona industriale. Il Parco è quasi pronto, ma mancano gli acquirenti. A fronte di ingenti spese, le entrate scarseggiano. Per il 2013 il Comune di Montagnana dovrebbe sborsare ben 52.189 euro. «L’idea», anticipa il sindaco Loredana Borghesan, «è quella di riunirci in un nuovo soggetto amministrativo, visto anche obbligo di gestire in forma associata i servizi per i Comuni sotto i 5 mila abitanti». Tradotto: Montagnana sosterrà il peso della Stu solo se i Comuni riconosceranno la città murata come capofila di una macromunicipalità.
Nicola Cesaro
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