Parlamentari, ecco tutte le pensioni d'oro
Fracanzani leader con 9 mila euro al mese, 4 mila a Mazzetto e Boselli. Assegno da 3 mila euro per Negri, Tramarin e Vido

Carlo Fracanzani
PADOVA. Quanti saranno i voti di sostegno alla mozione di sfiducia di cui è primo firmatario il capogruppo del Pd alla Camera Dario Franceschini? Il giorno del giudizio è fissato per martedì 14. Un tempo, su una scelta così impegnativa, che rischia di chiudere anticipatamente la legislatura (iniziata nell'aprile 2008), avrebbe pesato la paura di perdere il diritto alla «pensione». Nel 2007, però, l'erogazione dell'assegno vitalizio, che scattava dopo 2 anni, 6 mesi e 1 giorno, è diventata un po' più difficile: nei «Palazzi della politica» si va in pensione a 65 anni, dopo aver messo insieme 4 anni, 6 mesi e 1 giorno di presenza.
Ma quanti sono i parlamentari che hanno maturato, tra Prima e Seconda Repubblica, il diritto alla «pensione»? L'elenco completo (1.377 ex deputati e 861 ex senatori) è stato pubblicato dall'«Espresso», che ha calcolato gli assegni utilizzando i coefficienti previsti dai regolamenti di Montecitorio e di Palazzo Madama. Tra gli ex padovani l'assegno vitalizio più cospicuo va ascritto a
Carlo Fracanzani
, alfiere democristiano, inquilino di Montecitorio dal 1968 al 1992, ministro delle Partecipazioni statali nei governi De Mita e Andreotti VI, che si è visto riconoscere 9.947 euro.Tra i meglio retribuiti
Beniamino Brocca
, già deputato Dc dal 1976 al 1992, più volte sottosegretario alla Pubblica istruzione, oggi responsabile Scuola dell'Udc, che introita 8.455 euro. La stessa cifra che viene erogata a
Franco Busetto
, eletto a Montecitorio, nel 1958, nella lista del Pci e confermato nel 1963, nel 1968 e nel 1972. Il giornalista
Tino Bedin
, oggi presidente dell'Ira di via Beato Pellegrino, che ha partecipato ai lavori di Palazzo Madama per tre legislature, dal 1994 al 2006 (prima con il Ppi e poi con l'Ulivo), ha diritto a un assegno vitalizio di 6.590 euro. Medesima somma spetta a
Domenico Ceravolo
, che fu deputato socialista (eletto nel 1958 e confermato nel 1963, prima di aderire al Partito socialista di unità proletaria e, infine, a Pci), e a
Emilio Pegoraro
, deputato Pci nel 1968 e nel 1972, senatore dal 1976 al 1979. Come pure a
Gianni Tamino
, deputato di Democrazia proletaria dal 1983 al 1989, poi passato al Misto. Candidato con i Verdi nel 1994, l'anno seguente subentrò ad Alex Langer al Parlamento Europeo.
Dal 1983 al 1992 è stata deputata del Partito comunista italiano,
Anna Milvia Boselli
, che oggi siede nell'aula di Palazzo Moroni: per lei un assegno da 4.725. Lo stesso vitalizio che tocca a
Settimo Gottardo
, già sindaco di Padova e deputato democristiano per due legislature (dal 1987 al 1994) e a
Nicolò Lipari
(senatore Dc che nel 1987 fu «paracadutato» nel collegio blindato di Cittadella). Sempre di 4.725 euro è la «busta paga» di
Mariella Mazzetto
, deputato leghista al 1992 al 1996 e sottosegretario alla Pubblica istruzione nel governo Berlusconi I.
Si è accomodato per soli due anni (dal 1992 al 1994) sugli scranni di Palazzo Madama
Maurizio Creuso
, già segretario regionale della Dc, ma questo periodo, conteggiato come un quinquennio, gli è valso un assegno vitalizio da 3.108. La stessa somma di
Luciano Gasperini
, senatore leghista dal 1996 al 2001 e poi sottosegretario agli Affari Regionali nel governo Berlusconi III. Del medesimo assegno beneficiano
Gianantonio Mazzocchin
, deputato ulivista eletto nel 1996, poi traslocato nel Movimento Repubblicani Europei;
Daria Minucci
, senatrice Dc eletta nel 1992;
Dino Scantamburlo
, deputato dell'Ulivo dal 1996 al 2001, oggi vicepresidente Pd del consiglio provinciale;
Marco Toniolli
, senatore di Forza Italia dal 1996 al 2001.
Di 3.108 euro è pure l'assegno vitalizio cui ha diritto
Toni Negri
, che fu eletto nel 1983 nelle liste del Partito Radicale. Il 12 luglio il docente universitario partecipò alla seduta inaugurale. Ma nel settembre dello stesso anno Negri fuggì all'estero, in seguito alla richiesta di arresto della magistratura. E alla stessa cifra hanno diritto
Achille Tramarin
, eletto deputato con la Liga veneta nel 1983, e
Giorgio Vido
, deputato della Lega Nord dal 1994 al 1995, per poi aderire alla Lega Italiana Federalista.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova
Leggi anche
Video