Parte il restauro delle mura dell’Arena romana
Arena romana: dopo anni di attesa è iniziato il restauro delle mura che rischiano di cadere a pezzi, «divorate» dallo smog del traffico e dalle radici degli alberi che si sono allungate come dei tentacoli tra le pietre.
Da qualche giorno un operaio ha iniziato a togliere le erbacce e il muschio formatosi con l’umidità invernale: armato di una spazzola e di un martello, sta passando in rassegna ciò che resta delle antiche mura del teatro romano. L’obiettivo è consolidarle e metterle in sicurezza entro l’estate e tra qualche settimana verrà montata l’impalcatura per procedere alla pulizia del tratto che si affaccia su corso Garibaldi. I tempi sono stretti perché in estate l’Arena diventa un grande palcoscenico per il cinema e gli spettacoli serali che richiamano un pubblico affezionato, anche se il progetto di realizzare un teatro di legno non è mai decollato.
La delibera, che prevede un impegno di spesa di 150 mila euro, può rappresentare il primo passo del rilancio dei giardini, trasformati in un campo da trekking con le bici che solcano l’erba, senza che nessun vigile urbano garantisca la sorveglianza dell’area. Basterebbe il controllo discreto di uno «007» in borghese per stroncare il racket delle bici rubate: un degrado più volte segnalato, un pessimo biglietto da visita per i turisti che cercano di entrare nella Cappella degli Scrovegni. La carenza di segnaletica spinge gli stranieri a passeggiare davanti all’ingresso del capolavoro di Giotto, per poi proseguire verso il museo degli Eremitani e mettersi in coda nella bussola prima di entrare per la visita di quindici minuti.
Sdraiati sull’erba gli spacciatori di droga attendono i loro clienti e appena fa caldo si fanno la doccia tra i fiori, al punto che per le famiglie è davvero difficile uscire a passeggio con i bambini in riva al Piovego.
«E’ vero, queste scene di degrado sono sotto gli occhi di tutti e ne abbiamo parlato anche in giunta: al sindaco ho proposto di cambiare la delimitazione dell’area museale e di includere tutta l’Arena, ma i responsabili del verde pubblico si sono opposti con delle ragioni che non mi sembrano solidissime: ritengo sia giusto separare in maniera netta il flusso dei turisti di Giotto e degli Eremitani da quello dei padovani che attraversano i giardini nei loro spostamenti di lavoro tra il centro storico e la cittadella universitaria del Piovego e via Trieste. I bivacchi davanti agli Scrovegni sono un pessimo biglietto da visita e danno l’idea di una città che non sa difendere il patrimonio artistico con risorse adeguate: penso sia improrogabile riaprire una nuova discussione sul tema», conclude Colasio.
Il sogno nel cassetto si chiama però teatro di legno: l’antica arena rifatta con le gradinate per ospitare le performances delle opere classiche delle compagnie minori, escluse dalle rassegne del Verdi. L’assessore alla Cultura ha presentato il progetto all’Unione europea ma il via libera non è ancora arrivato perché la commissione non ha ritenuto lo spazio adeguatamente inglobato nell’area museale: la sfida è tutta la vincere. (r.c.)
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