Patteggia due anni e 3 mesi il dj rapinatore “Kollo”

PADOVA. Due rapine messe a segno una di fila all’altra, il 22 e poi il 23 maggio scorsi, prima in una tabaccheria dell’Arcella in via Zara (bottino 400 euro) poi nella stazione di servizio Total Erg in via Annibale da Bassano (bottino 300 euro). «Son tempi duri» cercava di giustificarsi con le vittime, quasi chiedendo scusa. E incassando i soldi, ringraziava con gentilezza prima di sparire.
Mercoledì davanti al gup padovano Mariella Fino ha chiuso il conto con la giustizia patteggiando 2 anni e 3 mesi di carcere il “rapinatore gentile” Andrea Collodoro, 34enne originario di Monselice, residente in un appartamento in via Dignano 34 nello stesso quartiere dove rapinava, per molti amici e conoscenti semplicemente “Kollo”, dj conosciuto in alcuni locali del Padovano specializzati in musica goa e techno.
Un’attività che non gli garantiva più il reddito del passato, nonostante il 34enne avesse anche lavorato in qualche locale di Ibiza nella stagione estiva senza mai riuscire a sfondare alla grande in un ambiente che non è certo dei più facili. È stata la procura a dare il via libera al rito alternativo grazie al quale l’uomo ha beneficiato dello sconto di un terzo della pena.
Rapinatore gentile, anche poco scafato e tutt’altro che professionale. Si presentava alle sue vittime indossando sempre la stessa felpa con la scritta “Split” e il cappuccio calato sul viso per nascondersi, in mano una scacciacani senza tappo rosso un po’ consumata.
E la preoccupazione per troppi debiti e bollette da pagare. Per sua sfortuna, una telecamera installata vicino alla tabaccheria che stava rapinando, lo aveva ripreso. Così quando il 23 maggio era stato incrociato da due poliziotti lungo le strade dell’Arcella dove continuava a girare senza farsi problemi, inevitabile il riconoscimento, con la quasi certezza che si trattava del bandito solitario e gentile. Il pedinamento fino alla soglia di casa, poi la perquisizione: Collodoro non aveva opposto resistenza. Anzi aveva confessato: «Sono stato io, avevo bisogno di soldi, sono disoccupato e dovevo pagare dei debiti». Era scattato l’arresto e il trasferimento in carcere con la doppia accusa di rapina. Di fronte alla scoperta della doppia vita del dj Kollo, grande stupore fra amici e conoscenti molto scossi dalla notizia.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova