Patteggia due anni e mezzo per la morte dell’amico

Dario Boschetto era alla guida di uno scooter davanti alla chiesa di Crocifisso Nell’incidente restò ferito il 17enne Federico Argenti, deceduto dopo sei mesi
Di Cristina Genesin

CROCIFISSO. Per sette mesi era rimasto in coma e la speranza di mamma e papà non s’era mai spenta. Fino al 6 febbraio 2013 quando i medici della Neurochirurgia padovana erano stati chiari: nessuna speranza che il loro ragazzo si risvegliasse. Qualche giorno più tardi, il 10 febbraio 2013, la morte. Per Federico Argenti, 17enne di Roncaglia di Ponte San Nicolò, studente del liceo Duca D’Aosta, era stato fatale il trauma cranico provocato da una caduta mentre si trovava in sella alla moto di un amico. l’incidente era avvenuto il 9 luglio 2012 all’altezza della Chiesa del Crocifisso. Ieri davanti al gup Margherita Brunello quell’amico, Dario Boschetto, oggi 23 anni residente a Padova (nel quartiere Crocifisso), ha patteggiato due anni e mezzo di carcere con la sospensione condizionale per omicidio colposo e una serie di violazioni pesanti in tema di codice della strada. A difendere l’imputato i legali Alessandro Zanotto e Claudio Pretin, mentre la famiglia della vittima era assistita dall’avvocato Marina Bertelli. Il pubblico ministero Giorgio Falcone, titolare dell’inchiesta, aveva sollecitato il processo, ma la difesa ha preferito chiudere il conto con la giustizia con il rito alternativo che prevede lo sconto di un terzo della pena.

Articolate e pesanti le contestazioni: secondo la pubblica accusa imprudente e negligente era stato il comportamento dell’imputato che aveva guidato al momento dell’incidente un motociclo Gilera Runner 200 di cilindrata superiore ai 125 centimetri, nonostante fosse munito solo di una patente A1 valida per guidare motocicli cosiddetti “leggeri” (fino a un massimo di 125 cc). In più Boschetto era risultato in stato di alterazione alcolica sia pure lieve, inferiore a 0,5 grammi per litro (ma il tasso alcolemico dev’essere pari a 0 per chi ha meno di 21 anni ed è neopatentato da meno di tre anni), aveva omesso di far indossare al passeggero il casco, correva a velocità elevata addirittura zigzagando. Fin da subito erano apparse gravissime le condizioni di Federico, invece Boschetto era rimasto quasi illeso. Inutile l’intervento alla testa: il ragazzo aveva subìto ben nove emorragie e le funzioni encefaliche erano risultate irreversibilmente compromesse.

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