Per gli scontri in piazza salgono a cinque gli antagonisti indagati

Grazie ai video la Digos ha identificato altri tre manifestanti   Il fascicolo dal procuratore Sanzari. Scatta la mobilitazione
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - MANIFESTAZIONE PEDRO
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - MANIFESTAZIONE PEDRO

Cinque indagati per gli scontri con la polizia di venerdì scorso in via Oberdan. La Digos di Padova ieri mattina ha inviato il fascicolo al procuratore Valeria Sanzari. Dunque oltre a Maria Giachi e Marisol La Biunda Castellani, le due donne che sono state fermate durante la manifestazione, ci sono altre tre persone riconosciute grazie all’analisi dei filmati delle telecamere.

le riprese

Filmati che ritraggono la carica delle forze dell’ordine al corteo (non autorizzato) dei centri sociali. Tutto avviene in pochi minuti. Il corteo avanza con le mani alzate davanti al cordone della polizia, finché non avviene il contatto. Da una parte scudi e manganelli, dall’altra grida, calci e sputi. Due ragazze, Maria Giachi, 30 anni, militante del collettivo politico Gramigna (ora Marzolo Occupata) e insegnate di Matematica all’Alberti di Abano, e Marisol La Biunda Castellani, antagonista padovana di 22 anni, vengono fermate ma continuano a ribellarsi contro agenti e militari, ancora una volta con calci e sputi. Saranno trattenute in Questura e denunciate per resistenza a pubblico ufficiale.

corteo e polemiche

Un corteo quello dei centri sociali nato in risposta alla presenza di Forza Nuova in città, che al contrario l’autorizzazione a sfilare l’aveva avuta. Il sit in in piazza delle Erbe si è presto trasformato in corteo e il corteo si è presto trasformato in scontro. Nei giorni seguenti sono fioccate le polemiche. Chi sostiene che il questore Paolo Fassari non abbia gestito adeguatamente la situazione, chi dà la colpa al sindaco Sergio Giordani che avrebbe appoggiato i “rivoltosi” dei centri sociali, chi è convinto che in ogni caso si sarebbe arrivati allo scontro.

Sul comportamento della docente l’ufficio scolastico regionale ha già aperto un fascicolo. Marzolo Occupata, Pedro e collettivi studenteschi fanno scudo e difendono la compagna. Martedì sera si è svolta un’assemblea ed è stato deciso di fare qualcosa perché non venga licenziata. Come? Con un presidio davanti alla Prefettura sabato alle 18, un altro presidio davanti al Provveditorato lunedì alle 13 e un corteo sabato 13.

Alice Ferretti

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