Per i chili di troppo trovati sotto l’albero c’è solo un rimedio: «Mangiare meno»

Francini (medico nutrizionista): «Attenzione ai ciarlatani Le diete improvvisate possono essere pericolose»

PADOVA. Alzi la mano chi non contempla fra i buoni propositi di inizio anno una dieta dimagrante. Buttare giù i chili di troppo che ci hanno fatto sentire brutti e goffi avvolti nel vestitino succinto o nel completo giacca sfiancata-pantalone slim fit indossati nella notte di San Silvestro: è una missione in cima alla lista di tanti, uomini e donne.

Ed è un proliferare di diete, integratori brucia grassi e piani di allenamento per buttar giù la ciccia in eccesso. Con costante e ostinata ricerca della soluzione miracolosa che non c’è. E del resto ben prima dell’arrivo della primavera, è già un fiorire di prodotti che promettono un dimagrimento facile e veloce.

«Tutte fandonie, per dimagrire bisogna mangiare meno e consumare di più»: parola del dottor Francesco Francini, medico nutrizionista dell’Azienda ospedaliera di Padova.

La dieta.  «Il dimagrimento si ottiene mangiando meno di quanto si consuma» sottolinea Francini, «si deve agire su due termini, il cibo che si ingerisce e il consumo che si fa. Se prendiamo l’esempio di una persona sana, che non assume farmaci e che desidera smaltire tre o quattro chili, allora una dieta che incrementi le proteine a scapito dei carboidrati, la cosiddetta dieta proteica, può andare bene. Ovviamente se seguita per un periodo breve, al massimo tre o quattro settimane. Un soggetto con importanti problemi di peso o che assume farmaci deve rivolgersi a un medico nutrizionista».

Presunti esperti. Francini mette in guardia dal proliferare di esperti dietologi e nutrizionisti, che furoreggiano in internet: «C’è un diffondersi abnorme di presunti esperti, persone che non hanno una preparazione medica. Non basta conoscere la composizione degli alimenti o aver frequentato qualche corso nei fine settimana. Per ordinare delle diete servono conoscenze mediche-nutrizionali, perché è necessario conoscere lo stato di salute della persona. La bontà della dieta non è legata solo alla perdita di peso a breve termine» sottolinea il medico, «ma anche agli effetti complessivi sulla salute. La dieta proteica, per esempio, è molto pericolosa su un soggetto con insufficienza renale».

Proteine buone. Fra gli alimenti che apportano buone proteine sono annoverati le uova, la carne, il pesce e il latte con i suoi derivati. «Studi importanti fatti a livello epidemiologico hanno evidenziato effetti salutari del consumo di formaggi, spesso invece considerati dannosi» fa notare Francini, «per esempio abbassano il rischio cardiovascolare e la pressione arteriosa o l’incidenza del tumore al colon. Poi, ovviamente, tutto va riportato in un alveo di equilibrio. Non si possono mangiare solo latticini e formaggi, o mangiare tre salsicce di maiale ritenendole dietetiche perché sono “proteiche”. Per questo non ci si può improvvisare nutrizionisti e dietologi».

Nessuna scorciatoia. Pillole, barrette e beveroni: il prodotto miracoloso per dimagrire non esiste. «Ci sono i integratori che possono aiutare la perdita di peso» rileva Francini, «ma in commercio ci sono tantissimi prodotti che al massimo possono avere un effetto placebo. E possono anche funzionare, perché nei primi giorni in cui li si assume ci si convince per suggestione di avvertire meno la fame. Ma niente di più».

L'attività fisica. Camminare, correre, andare in palestra: qualsiasi tipo di attività fisica fa bene. «Muoversi è un imperativo, al di là della volontà di perdere peso» sentenzia il medico, «il movimento è fondamentale per stare meglio. Indubbiamente favorisce il consumo energetico ma soprattutto aiuta a ristabilire l’equilibrio metabolico». —
 

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