Piazza Garibaldi, arriva Prada al posto di Ricordi
Firmato l'accordo per aprire la boutique in piazza Garibaldi. Confermato lo sbarco della profumeria francese Sephora nei locali della storica libreria Draghi

IL NEGOZIO. Il palazzo di piazza Garibaldi (ex Ricordi) dove aprirà la griffe della moda Prada
PADOVA. La firma di un contratto ha dato il via libera all'ingresso di Prada sullo scacchiere del lusso targato città del Santo. Chiusa la questione «affitto locali», ora ha inizio il conto alla rovescia: in programma un'estate di ristrutturazione, poi la boutique della griffe milanese potrà aprire i battenti sulle «ceneri» del negozio Ricordi e dello store «Guess».
L'accordo firmato tra i manager Prada e la famiglia Belloni, proprietaria degli spazi che si affacciano lungo via Santa Lucia e piazza Garibaldi, ha reso così ufficiale voci che da mesi si rincorrevano in città.
Resta un unico interrogativo: se sbarcherà sul listòn la linea di punta della griffe oppure Miu Miu, marchio di casa Prada più «facile» e giovane. Grandi manovre in vista anche a pochi passi dalla nuova boutique: in via Gorizia a stretto giro aprirà il negozio Mango, marchio di abbigliamento a portata di quasi tutte le tasche. Prenderà il posto di Pre Natal, store dedicato a mamme e bebè, che si è trasferito da un anno a Padova Est.
Confermato pure lo sbarco nel cuore della città della profumeria francese Sephora, che si piazzerà negli spazi di via Santa Lucia 11, dove il prossimo 30 giugno dirà per sempre addio alla storia della cultura del Nordest la libreria Draghi, aperta nel 1850 ed oggi gestita da Elena e Lorenzo Randi.
Padova perde pezzi della sua storia commerciale per lasciar spazio a colossi del lusso e della grande distribuzione, destinati a richiamare in città migliaia di «malati» dello shopping. Soddisfatto dell'arrivo in città dei grandi marchi Nicola Rossi, numero uno di Confesercenti. «È estremamente positivo che, dopo Louis Vuitton, sbarchi in città anche Prada - sottolinea Rossi -. Significa che Padova, nonostante la crisi generale, resta una città viva, avanzata, dove anche la linea del lusso trova la sua specifica clientela. D'altronde un recente rapporto economico ha verificato che Padova è la sesta città d'Italia per gettito Irpef. Naturalmente, per quanto riguarda il resto del commercio, le istituzioni locali, in piena collaborazione con noi delle associazioni di categoria, hanno il dovere di continuare a governare le attività collaterali e le iniziative per attirare in centro quanti più consumatori possibili anche da fuori regione».
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