Picchia la moglie per l’ennesima volta e finisce in carcere

mortise
Per anni è stato violento con la moglie, picchiandola, insultandola e minacciandola. Una violenza ripetuta tra intervalli di apparente tranquillità. E che non è diminuita nemmeno quando è nato il figlio. Anche lui, che ha appena due anni, è stato testimone inconsapevole delle brutture del padre nei confronti della mamma. Ma ieri è tutto finito. Per ora almeno. La polizia ha eseguito nei confronti di un tunisino di 32 anni un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale e l’ha portato in carcere. Pochi giorni fa aveva picchiato per l’ennesima volta la moglie, coetanea, mandandola all’ospedale dove le è stato riscontrato un trauma cranico.
Risale al 20 agosto il referto rilasciato alla donna dal pronto soccorso dove si è presentata con un trauma cranico. Ai sanitari ha dovuto raccontare la verità: picchiata dal marito. È scattata la segnalazione alle forze dell’ordine. Per scoprire che quel trauma altro non era che l’ultimo di una lunga, lunghissima serie di conseguenze delle botte subìte dalla trentenne negli ultimi 8 anni.
Il pubblico ministero Federica Baccaglini ha voluto andare a fondo. Ha chiesto alla polizia di ricostruire il quadro familiare, di mettere insieme il curriculum di quell’uomo violento. Ne è uscita così una corposa relazione: pagine intrise di dolore, spesso taciuto e sopportato in silenzio anche per quel piccolino che ha dovuto assistere a quelle tragiche scene, di precedenti denunce e interventi della polizia in quella casa. Ma anche di provvedimenti di allontanamento che già si erano resi necessari. Abbastanza per convincere il pm a chiedere la custodia in carcere. Richiesta che il gip Gambardella, letta la relazione, ha subito accolto.
Ieri all’ora di pranzo gli agenti delle Volanti della questura si sono presentati a Mortise, a casa della coppia. E hanno notificato al trentaduenne l’ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Tribunale. Senza opporre resistenza, l’uomo ha seguito i poliziotti che lo hanno condotto al Due Palazzi. —
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