«Piena di progetti e felice del suo lavoro»

Parla il consigliere comunale Federico Vegro, amico della psicologa assassinata
A sinistra Alessandra Camboni e, a destra, il consigliere comunale Federico Vegro, suo amico
A sinistra Alessandra Camboni e, a destra, il consigliere comunale Federico Vegro, suo amico
 Alessandra Camboni era seduta. Il fratello Federico si è gettato su di lei per proteggerla dalle coltellate del padre. Inutile: la giovane psicologa è stata colpita a morte dei fendenti sferrati da Mario Camboni che l'ha aggredita con violenza. Sembra questa la dinamica di quanto successo in un residence di Gavirate (Varese), la sera di Pasqua. È in lacrime Cesare, l'altro fratello: «Alessandra ha sempre dato tutto per gli altri». Tra gli amici padovani della donna, il consigliere comunale di Albignasego Federico Vegro. «Con Alessandra era nata una bella amicizia - racconta - Ci eravamo incontrati nei pressi del municipio quando, quattro anni fa, appena presa casa ad Albignasego aveva dovuto preparare dei documenti. Era una persona serena, disponibile ma anche molto riservata. Certo, problemi con il padre ne erano sorti, ma nessuno dei fratelli si sarebbe mai aspettata una simile razione». Era piena di speranze e di progetti. «In questo periodo era molto impegnata per dare una svolta positiva al suo lavoro - continua il consigliere - Stava concludendo la specializzazione per diventare psicoterapeuta... Seguiva dei pazienti e dei progetti con l'Usl 15 di Camposampiero».  Alessandra Camboni si era laureata in Psicologia a Padova nel 2006 e dal 2008 era iscritta all'Ordine del Veneto. Aveva scelto di stabilirsi nel Padovano: Albignasego le era piaciuta subito e vi si era trasferita 4 anni fa, nel quartiere di San Tommaso, nei graziosi condomini a fianco della Casa delle Associazioni in via Filzi. Viveva da sola, insieme alla sua micetta Kitty che, a Pasqua, era rimasta ad aspettarla. «Ci eravamo sentiti un'ora prima e scambiati gli auguri - spiega Federico Vegro - Mi aveva raccontato di aver trascorso una bellissima giornata in compagnia dei nipotini, figli del fratello Cesare. Non sapeva se si sarebbe fermata a dormire dai suoi oppure se sarebbe rincasata in serata». Un'ora dopo la tragedia: durante l'incontro con il padre Mario pare sia iniziata una discussione degenerata quando l'uomo ha preso un lungo coltello da cucina e si è avventato sulla figlia all'improvviso. Inutile l'intervento di Federico che ha riportato profonde ferite all'addome e a un braccio. I tagli sono stati talmente profondi che ha dovuto subire una delicata e lunga operazione, per riattaccare tendini, nervi e muscoli. Non è in pericolo di vita, ma le sue condizioni rimangono gravi. Proprio per difendere la sorella, in uno slancio di generosità e altruismo, Federico si sarebbe frapposto tra i due. Purtroppo per Alessandra non c'è stato scampo. L'autopsia sulla sua salma è prevista nelle prossime ore. Soltanto dopo l'esame autoptico la famiglia potrà darle l'ultimo saluto e decidere le sorti della gattina Kitty che, nella casa di Albignasego, aspetta il ritorno di Alessandra. Ma lei non tornerà più.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova