Polizia senza soldi: non arrivano le divise. «Vestiti solo per la metà degli agenti»

PADOVA. Polizia senza soldi. E mancano addirittura le divise. È la denuncia del Sap di Padova, il sindacato autonomo di polizia, che se la prende con la cattiva gestione delle risorse disponibili da parte dei responsabili del Ministero, che non consentiranno neppure la normale e programmata vestizione estiva.
“Per la provincia di Padova, il dipartimento di Polizia, a fronte di un organico amministrato di circa mille unità, ha previsto una vestizione che prevede: 79 pantaloni maschili, 19 pantaloni femminili, 45 scarpe maschili, 17 scarpe femminili, 20 magliette polo, 195 camicie bianche maschili, 52 camicie bianche femminili, 26 giubbe blu maschili, 20 giubbe blu femminili, 41 berretti e 562 calze di cotone”, sottolina il segretario provinciale Mirco Pesavento.
“Per la specialità della Polizia Stradale e Polfer non c’è nessun pantalone, solamente 13 maglioni leggeri, 30 stivali specialità stradale estivi e 20 magliette polo. Dopo tre anni di sperimentazione, per gli operatori delle volanti, commissariato e reparto prevenzione crimine, a fronte di circa 190 unità, il Ministero sta predisponendo l'invio di 104 nuove divise così da poter vestire solo la metà dei poliziotti che lavorano per il controllo del territorio”, sottolinea ancora Pesavento. “ Nessuna risorsa neppure per l'acquisto di capi a disposizione dei poliziotti che svolgono servizio in abiti civili. I numeri non mentono, l'unico capo che potrà soddisfare a metà le esigenze dei poliziotti padovani, saranno le calze di cotone!”.
Ovviamente dura la reazione del sindacato autonomo di polizia: “Chiederemo al Questore di Padova, di intraprendere ogni utile iniziativa, per risolvere questo problema. I cittadini non dovranno stupirsi se capiterà di vedere poliziotti con divise vecchie e capi di diverso genere. La vera vergogna è vedere poliziotti costretti ad acquistarsi abiti per la divisa e per svolgere dignitosamente il proprio servizio, mentre la “casta” del ministero garantisce lauti stipendi per tutti gli alti digirenti”.
De Poli (Udc): "Risparmiare su caserme per dare risposte agli agenti". Caserme dismesse e immobili confiscati alla mafia come sede di Commissariati di Polizia e Stazioni dei Carabinieri. L'obiettivo è risparmiare. A lanciare la proposta, in un'interrogazione parlamentare al Ministero dell'Interno, è il senatore padovano Udc Antonio De Poli che interviene dopo l'allarme lanciato dal Sap. "Chiedo al Governo di sapere come intenda porre rimedio a questa situazione che danneggia chi quotidianamente lavora per garantire la nostra sicurezza. Non si può pensare, a mio avviso, a una razionalizzazione a livello dei presidi operativi nel territorio senza però tenere in dovuta considerazione l'impatto concreto sulla sicurezza".
Traslocare gli uffici di commissariati di polizia e stazioni dei carabinieri in caserme dismesse o immobili confiscati alla mafia, secondo De Poli, "porterebbe a un risparmio vero senza però intaccare i servizi, né le condizioni di lavoro di carabinieri e poliziotti". "Chiedo, inoltre, al ministro Alfano - spiega De Poli - di sapere se e quando l'Esecutivo intenda , a livello centrale, avviare una riorganizzazione, a livello centrale, del Dipartimento della Pubblica sicurezza prevedendo uno snellimento a livello amministrativo e non solo operativo".
"Credo che sia una battaglia di civiltà - conclude -: non possiamo lasciare che i poliziotti vadano in servizio in abiti civili. Sarebbe uno schiaffo alla sicurezza che andrebbe in controtendenza rispetto agli sforzi compiuti finora dal Governo, come lo stanziamento specifico di 700 milioni a favore delle forze di polizia nella Legge di stabilità 2014".
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