Pompieri, dopo 15 anni di affitto lo Stato riacquista la caserma

Venduta nel 2002, la struttura di via San Fidenzio è ritornata di proprietà del Ministero dell’Interno Firmato lo scorso 18 maggio il rogito che ha sbloccato l’area dell’ex caserma Prandina in corso Milano
MARIAN-AGENZIA BIANCHI-PADOVA-COMMEMORAZIONE SANTA BARBARA PRESSO CASERMA DEI VIGILI DEL FUOCO
MARIAN-AGENZIA BIANCHI-PADOVA-COMMEMORAZIONE SANTA BARBARA PRESSO CASERMA DEI VIGILI DEL FUOCO

Se il principio cardine della gestione dei soldi pubblici è quello del “buon padre di famiglia”, la storia della caserma dei vigili del fuoco di via San Fidenzio porterebbe dritta dritta al divorzio. La “casa” dei pompieri padovani è stata venduta, per poi pagare l’affitto per 15 anni e infine ricomprata allo stesso prezzo di prima. Una sorta di “Monopoli” con l’imprevisto di tornare al via perdendo gran parte dei propri soldi.

Iniziamo dalla fine: lo scorso 18 maggio è avvenuto il rogito notarile tra il Ministero dell’Interno e la società Suninvest. Lo Stato ha riacquistato per 9 milioni e 680 mila euro la caserma. È un atto chiave per la città perché, come in un domino, consente di “liberare” un’altra area fondamentale: l’ex caserma Prandina. E permette così al sindaco Sergio Giordani di portare a termine un’operazione che non era riuscita né al suo predecessore Massimo Bitonci, né all’allora sindaco reggente Ivo Rossi. Il Demanio infatti non aveva nessuna intenzione di cedere il grande spazio tra via Orsini e corso Milano, perché lì avrebbe dovuto nascere la nuova caserma per i vigili del fuoco.

A questo punto è necessario riavvolgere il nastro di questa storia. È il 2002 quando Giulio Tremonti, ministro dell’economia del governo Berlusconi, dà il via alla prima grande cartolarizzazione degli immobili statali. Bisogna far cassa e la “finanza creativa” non trova altro strumento che disfarsi degli edifici pubblici, compresi quelli effettivamente utilizzati. La caserma di via San Fidenzio, dove ha sede il comando provinciale dell’arma, finisce all’asta. Viene acquistata, ad un prezzo di circa 7 milioni, dalla Sunivest, società immobiliare che ha come amministratore unico Flavio Campagnaro, tra i principali grossisti del mercato agro-alimentare padovano.

I vigili del fuoco però restano nella loro caserma e lo Stato inizia a pagare l’affitto. Il canone annuo, aggiornato al 2017, è di 797.609,46 euro all’anno. Nel frattempo il Ministero cerca una nuova “casa” per i pompieri e si pensa proprio alla Prandina, bloccandone così qualsiasi cessione al Comune e un utilizzo per la città. Ma i vigili del fuoco non vogliono spostarsi. E a ragione: troppo scomoda una sede in centro storico, troppo difficile l’accesso e l’uscita di camion e autoscale. Così passano, nell’immobilismo, più di 15 anni. E si arriva al 2018 quando, con uno dei suoi ultimi atti da ministro, Marco Minniti dà il via libera al riacquisto della caserma di via San Fidenzio. «Il ministero ha fatto un bando per l’acquisto di una caserma e ha vinto la mia società – spiega Campagnaro – Alla fine l’hanno acquistata per un prezzo molto basso. Sono 12 mila metri quadri, in pratica 800 euro al metro quadro».

Ricapitolando: la Suninvest ha acquistato la caserma a 7 milioni, ne ha spesi 1,5 milioni di lavori e ne dovrà spendere altri 700 mila circa nei prossimi mesi. Alla fine il conto è di poco più di 9 milioni. Cioè la stessa cifra, basata sulla stima dell’ufficio tecnico erariale, con cui lo Stato ha riacquistato l’edificio. Peccato che nel mezzo ci siano oltre 15 anni di affitti pagati, che a 800 mila euro all’anno fa circa 12 milioni di euro.

Oggi gli unici contenti sono proprio i vigili del fuoco che, forti dei loro 5 mila interventi all’anno, hanno da sempre rivendicato la necessità di avere una sede moderna, funzionale e in una posizione più “comoda”. A perderci, alla fine di questa storia, sono state solo le finanze pubbliche. Vale a dire i soldi di tutti noi.

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