Pordenone celebra la via italiana della pop art

di Cristina Savi
È dedicata alla pop art italiana - e al ricordo, nel trentennale dalla morte, di Ettore Innocente, uno dei più interessanti e originali artisti della pop art di ambito romano, ma proveniente dal Pordenonese – la mostra “Il mito del pop”, fino all’8 ottobre nella Galleria d’arte moderna e contemporanea Pizzinato di Pordenone. C’è stata una “via italiana” al pop, assolutamente originale e si percorre in questa mostra con 70 opere di una ventina di artisti, sceltissime, alcune mai esposte prima, che gettano nuova luce sull’approccio degli autori italiani, inquadrando la loro esperienza nel clima di fervore dovuto alla crescita economica di allora. Il percorso identifica in Roma - che in quella fase di boom accoglieva incontri di livello internazionale - e in Milano i due poli della pop art italiana. Ecco allora che in mostra si trovano i nomi di riferimento italiani della corrente pop: dal “Collage” del 1960 di Mimmo Rotella alle “Dimensioni del cielo n.3” di Tano Festa, o Mario Schifano, che reinterpretava in pittura le icone pubblicitarie della Coca-Cola e della Esso e che qui è presente con i “Paesaggi tv” o l’emblematico “Compagni compagni” del 1968. Artisti legati a Roma, dove facevano tendenza insieme a Cesare Tacchi, Sergio Lombardo -si fanno notare i suoi “Kennedy” del 1964 e il “De Gaulle” del 1963 - Renato Mambor, Mario Ceroli, inseriti nel percorso che dedica poi uno spazio speciale a Innocente: sette opere, fra le quali le “sportive” plastiche “Slalom”, “Champion” e “Racing” o il “Paracadute giallo e rosso” in copertina sul catalogo. L’altro centro propulsivo della pop art italiana era Milano, lo Studio Marconi dove nel ’65 esponevano, insieme a Schifano, Valerio Adami, Emilio Tadini e Lucio Del Pezzo. Ci sono anche loro, in mostra, artisti il cui gusto tutto europeo e italiano, si manifesta soprattutto nella forte istanza di intervento artigianale.
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