Portello, allerta degrado «Senza gli studenti il quartiere è a rischio»

Case sfitte, bar e attività in difficoltà per i pochi clienti «Qui non c’è più nessuno Senza l’indotto dell’università la situazione è critica»

Se prima il problema era la convivenza con gli studenti che spesso facevano baccano fino a tarda notte, indispettendo non poco i residenti, adesso il problema è che gli studenti non ci sono e il quartiere è diventato semi deserto. Molti appartamenti sono rimasti sfitti, bar e locali lavorano poco o niente, per le strade del rione dopo una certa ora non si vede più anima viva.

Stiamo parlando del Portello, quella che da sempre è la zona della città più popolata dagli universitari, quella più vicina alle facoltà, quella dove si concentrano la maggior parte delle attività commerciali nate sulle esigenze degli studenti: copisterie, bar, take away, aule studio.

«Qui non c’è più nessuno, né di giorno né di sera», racconta sconsolato Alessandro Chiarotto, titolare del bar Tre Scalini, che si trova proprio di fronte alla porta Portello. «Gli studenti se ne sono andati tutti e non torneranno sicuramente finché non ricominceranno le lezioni in presenza».

Sì perché il grande scossone alla vita del rione l’ha dato il coronavirus. Da quando c’è stato il lockdown e l’università ha sospeso le lezioni frontali, moltissimi studenti fuori sede hanno lasciato gli appartamenti presi in affitto e sono tornati nelle proprie città. Hanno continuato a seguire le proprie lezioni online e a sostenere gli esami a distanza, senza il bisogno di rimanere a Padova. Stessa sorte per gli studenti Erasmus.

Così il quartiere si è svuotato del suo cuore pulsante, rimanendo pressoché deserto. E le prospettive per settembre non sarebbero incoraggianti. «Dipende tutto dall’Università, se ci saranno lezioni ci saranno anche studenti, ma per il momento non abbiamo grandi aspettative, anzi”», sottolinea il titolare dei Tre Scalini, che nonostante abbia il permesso di tenere aperto il suo bar fino alle 2 di notte, lo chiude alle 20. «Faccio qualche aperitivo ma poi non c’è più nessuno per cui tanto vale chiudere. Quest’anno poi senza i Navigli non c’è proprio alcuna attrattiva che porti giovani al Portello».

Di questo passo molte attività rischiano la chiusura e se da una parte i residenti si godono la tanto agognata tranquillità dall’altro non sono certo contenti, anzi, specialmente chi è proprietario di appartamenti che solitamente affitta a studenti, si dice preoccupato. «Il Portello è una zona da sempre dominata dalla presenza degli studenti», dice Paola Fontana, residente del rione, membro della consulta di quartiere e dell’associazione Progetto Portello. «Come associazione in questi anni abbiamo sempre cercato di creare un ponte tra la città e l’università, tra i residenti e gli studenti. La mancanza di coesione sociale è un problema che va avanti da tanti anni». Un problema che adesso sembra sparito. «Adesso non c’è più una parte, quella degli studenti, ma in questo modo la criticità non è risolta è solo cambiata e anche in peggio. Le attività commerciali sono in grande difficoltà e le strade prima vive sono vuote».

Per quanto riguarda lo spaccio la situazione è certamente migliorata. Alcuni sostengono che grazie alle politiche del nuovo questore le strade siano state ripulite dagli spacciatori, altri che semplicemente non ci siano più in giro acquirenti. —

Alice Ferretti

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova