Poste, esilio fino a marzo poi in sede con l’affitto

di Nicola Cesaro
ESTE
Due anni e mezzo di «esilio»: tanto è durata l’emigrazione dell’ufficio centrale di Poste Italiane ad Este. Entro marzo l’ufficio postale, attualmente ospitato da un container nel parcheggio pubblico in via Principe Umberto, ritornerà finalmente nella sua vecchia sede, il restaurato palazzo dell’ex tribunale.
In questi giorni è arrivato l’accordo tra Comune e Poste per l’utilizzo dell’immobile: il contratto, sottoscritto dalle due parti, prevede che Poste Italiane possano utilizzare l’ex tribunale per sei anni, fino al 31 ottobre 2017, versando ogni anno un canone di 44.740 euro, con la possibilità di un adeguamento Istat partire dal secondo anno. L’operazione, in ogni caso, porterà un introito per la collettività di quasi 270 mial euro.
Soldi, questi, che finiranno dunque nelle casse comunali, in lacrime negli ultimi anni per via dei tagli statali, e che serviranno per finanziare qualche opera pubblica in più.
L’ex tribunale, ristrutturato dal Comune con una campagna di lavori cominciata nel giugno 2009, verrà consegnato a Poste Italiane il prossimo 1 novembre. Entro febbraio la società dovrebbe terminare i propri lavori all’interno dell’ufficio, che ritornerà accessibile agli utenti a partire da marzo. Nel piano superiore dell’ex tribunale il Comune ha inoltre ricavato degli alloggi popolari, già attribuiti ad anziani e disabili. I nuovi appartamenti sono privi di qualsiasi barriera architettonica, e lo stesso ufficio postale è ora al passo con le più recenti normative in materia.
Il contratto di locazione tra Poste e Comune esisteva ormai dal 1987, ma la cifra versata all’ente comunale era veramente esigua.
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