Prato della Valle, preso a martellate il bordo della canaletta

L’episodio risale a pochi giorni fa. Sono al vaglio le immagini delle telecamere. La rabbia dell’assessore Colasio: «Il vandalo risponderà davanti alla legge

Daniela Gregnanin
L'attacco vandalico in Prato della Valle
L'attacco vandalico in Prato della Valle

 

Sfregiata, spaccata in modo vistoso. È così che si presenta da alcuni giorni una porzione dell’ellisse esterna di Prato della Valle.

Qualcuno o qualcosa deve aver urtato la pietra di Nanto che funge da rivestimento e che da sempre viene utilizzata come panchina per sedersi e osservare l’acqua della canaletta o la piazza adornata da 78 statue e ombreggiata da molti alberi.

la rabbia di Colasio

«Sono sconvolto da questo atto vandalico», sottolinea Andrea Colasio, assessore alla cultura del comune di Padova che aggiunge: «Quello è un colpo di martello, si tratta di un’azione volontaria, volta a danneggiare un monumento, un bene vincolato».

«Chi ha fatto tutto ciò sarà chiamato a rispondere del proprio operato davanti alla legge e, inoltre, non è pensabile che qualcuno vada in giro con un oggetto contundente per fare queste bravate. È inconcepibile, non ci sono parole idonee per definire il tutto», tuona Colasio. Appresa la notizia, l’assessore ha chiesto alla polizia locale di visionare i video prodotti dalle telecamere di sorveglianza che si trovano disseminate lungo la piazza: «Sappiamo che il fatto può essere capitato a fine aprile, forse il 26».

«Intanto, in attesa di capire la dinamica di questa azione barbara, ho immediatamente avvisato i funzionari – prosegue Colasio – Per quanto è stato possibile, ogni briciola di pietra è stata raccolta per dare luogo al restauro. Fa davvero male pensare che esista tanta ignoranza e che si colpisca un simbolo molto caro a tutti noi, che ha visto centinaia di persone impegnate a versare delle quote per restaurare le statue. L’autore del gesto ha di fatto leso tutti quanti, non solo la pietra».

Denuncia contro ignoti

La speranza è che turisti e cittadini siano sempre consapevoli e rispettosi nell’approcciarsi a Prato della Valle visto che si tratta di un bene vincolato e tutelato, che non merita il quotidiano abbandono di rifiuti all’interno del verde o nell’acqua, né di essere vandalizzato con scritte o incisioni.

«È solo una questione di tempo. Spero vivamente, grazie ai frame, di individuare il protagonista di tanta arroganza. Al momento la denuncia è contro ignoti», conclude l’assessore.

il muretto da sistemare

Un danno notevole che dimostra la fragilità e la difficoltà nel riuscire a tutelare un monumento decisamente iconico per la città del Santo. Certo, forse l’opera di Andrea Memmo, provveditore della Serenissima che nel 1775 iniziò il progetto, necessita di qualche manutenzione. Sono infatti molte le parti che risultano deteriorate dal tempo o dagli agenti atmosferici: in alcune crepe cresce l’erba, mentre altre sono state usate come posacenere da qualche poco educato visitatore, che almeno non ha gettato i mozziconi in acqua.

Lo stato di conservazione

Percorrendo l’ellissi, sia dal lato interno che dall’esterno, ci si rende conto che l’opera richiede qua e là una risistemazione. Ci sono fessure ovunque, tanta erba indesiderata, e una sorta di muschio leggero che ricopre gran parte delle sedute realizzate in pietra.

Al contrario delle le statue che dall’alto osservano il tutto e che se potessero parlare racconterebbero chi ha sfregiato parte dell’anello esterno. Le sculture sono pulite e integre grazie al copioso lavoro di restauro da oltre un milione e mezzo di euro, portato avanti dall’amministrazione qualche anno fa con il contributo di aziende private e di tanti padovani.

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