Presi i 4 rapinatori che fecero il colpo vestiti da carabinieri

Un albanese residente ad Albignasego la mente della banda La vittima è il presidente di una Onlus padovana
BARON CONTROLLO CARABINIERI EX GROSOLI CADONEGHE BARON
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ALBIGNASEGO. Si erano travestiti da carabinieri, avevano bussato alla porta di un vicentino ed erano riusciti, pistola alla mano, a rubargli contanti e gioielli per oltre cinquantamila euro. La mente dell’operazione è Gentian Bajari, 36 anni, cittadino albanese ma residente ad Albignasego. E’ titolare di un’impresa edile.

L’uomo è stato arrestato dai carabinieri di Vicenza: è accusato di rapina aggravata e di porto d’armi. Assieme a lui ci sono altre tre persone ora in carcere: Andrea Bimbato, 45 anni di Legnago (Verona) ma residente a Provaglio d’Iseo (Brescia); Julijan Krapez, 38 anni, albanese conosciuto dalle forze dell’ordine con altri quattro alias; Juxhin Dauti, 20 anni, residente a Sarnico (Bergamo), regolare in Italia, nipote di Krapez.

I tre erano stati i principali artefici della rapina avvenuta lo scorso 27 maggio in una palazzina di via del Carso a Vicenza. Qui abita Bruno Vit, 48 anni, presidente della cooperativa sociale padovana Apad, che si occupa di assistenza a portatori di handicap e ad anziani. Bajari era la mente di quel colpo.

Il trio, in quel 27 maggio, bussò alla porta di Vit: uno di loro indossava una divisa da carabiniere. Dietro a questo, tre invece avevano un passamontagnana. «Apri la cassaforte o prendiamo tua figlia»: fu la frase diretta all’uomo che, in preda al panico, non potè che obbedire agli ordini.

I tre erano armati anche di piede di porco e pistola. Quanto basta per intimorire ulteriormente il malcapitato. Vit consegnò in mano ai malviventi trentamila euro in contanti, alcuni assegni e dei gioielli. Gran parte di quella somma sarebbe servita all’associazione per comprare un mezzo di trasporto attrezzato per i propri disabili. Forse Bajari e i suoi complici erano a conoscenza di questo particolare e della disponibilità economica di Vit, in quel preciso momento. La disponibilità a collaborare di Vit non hanno peraltro risparmiato allo stesso botte e calci: la rapina è stata dunque efferata.

L’ordinanza di applicazione della misura cautelare di custodia in carcere è stata emessa dal gip del tribunale di Vicenza, Stefano Furlani. Le indagini sono invece state coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Vicenza, Claudia Dal Martello. Di concorso in rapina sono inoltre accusati due padovani, tra i quali un geometra. Secondo la ricostruzione degli investigatori sarebbe stato proprio uno dei due, che aveva collaborato con l’associazione benefica, a dare la «soffiata» dei soldi custoditi nell’appartamento di Vicenza.

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