Profeta, il serial killer che terrorizzò Padova

Arriva domani in edicola, assieme al nostro giornale, il secondo volume della collana «Delitti e misteri veneti», ovvero i casi più eclatanti, a volte irrisolti, di cronaca nera. Questa volta Enzo Bordin ricostruisce quattro omicidi avvenuti dieci e undici anni fa. L’omicido di Furio Dubrini, i due omicidi del serial killer Michele Profeta, l’omicidio di Olivo Molena. Il titolo del volume è «Poker mortale». Enzo Bordin, con «il rigore del cronista e il fiuto del segugio» rievoca arricchendoli i nuovi retroscena i due omicidi del serial killer Michele Profeta e le misteriose morti di due netturbini padovani uccisi nei pressi di casa mentre, alle prime luci dell'alba, stavano andando al lavoro. Trame da brivido.
Tra il 24 ottobre 2000 e il 12 settembre 2001 un demone omicida fa tremare Padova con quattro delitti a sangue freddo destinati ad incidere nell'immaginario collettivo di una città impreparata a fronteggiare una simile emergenza. Il primo omicidio è quello dell'operatore ecologico Furio Dubrini, freddato sotto casa, alle 4,25 del mattino, con tre pistolettate da uno sconosciuto in sella ad un ciclomotore. Un delitto misterioso e inquietante. A undici anni e mezzo di distanza da fatto, assassino e movente appaiono ancora entità vaghe. Separazione dalla moglie con problemi economici ad essa connessi e tedio esistenziale di un uomo che si sente sprecato nel dover fare lo spazzino vita natural durante: sono i punti salienti di un'esistenza tormentata da incubi e struggimenti interiori, racchiusi in un manoscritto intitolato "Una vita normale" redatto dalla vittima nella speranza di vederlo pubblicato in forma di romanzo, oppure come sceneggiatura di un film. In ogni caso, questo manoscritto evidenzia una sinistra analogia con la morte del suo autore.
Il secondo episodio del libro "Poker omicida" ricostruisce i due delitti commessi a Padova dal serial-killer Michele Profeta. Sera del 29 gennaio 2001, via Malaman, a pochi passi dal glorioso stadio Appiani: il tassista del "Pisa 14" Pierpaolo Lissandron di Vigodarzere viene assassinato da un cliente con un colpo di pistola in testa. Il delitto è scoperto solo 20 minuti più tardi da un residente che chiama subito la polizia. Sulle prime si pensa ad un omicidio a scopo di rapina, visto che la vittima ha nel portafoglio 400 mila lire. Oppure ad una vendetta. Ma queste due piste si rilevano fallaci. Sotto c'è qualcosa di ben più inquietante: l'ombra di un killer. Il replay omicida arriva a 12 giorni di distanza l'agente immobiliare Walter Boscolo viene "giustiziato" in un midi di via San Francesco, lato Pontecorvo, mentre sta facendo vedere la casa ad un serial-killer camuffato da cliente. Un'esecuzione agghiacciante: l'immobiliarista viene fatto inginocchiare mentre implora pietà. Poi l'assassino lo uccide con due colpi alla tempia ed uno alla nuca, lasciando accanto al cadavere una lettera di rivendicazione indirizzata agli investigatori e due carte da gioco da scala quaranta: un K di cuori e uno di quadri a simbolizzare gli omicidi già avvenuti. E minaccia di uccidere ancora. La città trema. Ma alle 18,30 del 16 febbraio 2001 la polizia arresta l'autore dei due delitti tra lo stadio Appiani e Prato della Valle, non lontano dal luogo dove venne ucciso il tassista Lissandron. E' Michele Profeta, nato a Palermo da residente a Mestre e con lavoro a Padova come assicuratore. E' stato lui ad uccidere Lissandron e Boscolo: la pistola risulta la stessa, un vecchio catenaccio peraltro funzionante trovato nel suo appartamento a Mestre. Anche sul delitto Dubrini affiora il dubbio della sua "firma". Ma le varie e sofferte perizie balistiche sull'arma escludono tale ipotesi. Due percorsi criminali diversi. Allora chi ha assassinato lo spazzino e perché? Mentre gli inquirenti sono ancora impegnati a risolvere il mistero legato all'omicidio Dubrini, ecco arrivare nella città del Santo il quarto delitto in 11 mesi: nel mirino un altro operatore ecologico, Olivo Molena. Un'alba tragica anche per lui. Viene assassinato a fucilate il 12 settembre 2001 alle 4 del mattino, ad un centinaio di metri da casa, mentre si sta recando al lavoro in macchina. ra i due omicidi sembrano affiorare assonanze sinistre. Un decennio d' investigazioni a tutto campo non è bastato a risolvere l'enigma.
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