Profughi: borsa lavoro o buonuscita

È stata firmata ieri mattina la convenzione che mette nero su bianco il futuro dei profughi del nord Africa. Confermata la riduzione del contributo che gli enti gestori ricevono da Roma per vitto e...

È stata firmata ieri mattina la convenzione che mette nero su bianco il futuro dei profughi del nord Africa. Confermata la riduzione del contributo che gli enti gestori ricevono da Roma per vitto e alloggio: 30 euro a fronte dei 46 che ricevevano fino a dicembre, e il contributo durerà fino a fine febbraio. E dopo? «Noi cerchiamo di incentivarli a trovare un percorso personale, magari a raggiungere qualche amico o parente» spiega l'assessore ai Servizi Sociali Fabio Verlato, portavoce degli enti gestori della provincia di Padova, «qui lavoro non ce n'è molto». Le alternative sono due: intraprendere dei tirocini lavorativi tramite apposite borse finanziate in parte dal Comune, in parte dalla Caritas, o usare la buonuscita di 700 euro per raggiungere una comunità dalla quale iniziare un percorso nuovo. «Tutti avranno i documenti» continua Verlato, «cioè il permesso di soggiorno, i titoli di viaggio e una carta di identità».

Mentre la Prefettura si è attivata per i documenti, le cooperative hanno il compito di fornire la buonuscita a chi decide di andare via. «La ricaviamo dal margine che avevamo accantonato per le emergenze» spiega Maurizio Trabuio, presidente della cooperativa Città Solare, «rappresenta circa il 5% della somma totale che ci era stata data ma con questa richiesta il margine si è bruciato». È un problema comune a tutti gli enti gestori che dovranno attingere alle economie fatte in questi mesi per poter far fronte alle richieste dei migranti.(v.v.)

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