Pronto Soccorso al Palafellin per accogliere i pazienti Covid

MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - ESTERNI OSPEDALE
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padova

Un nuovo Pronto Soccorso Covid al Palafellin: conclusa la fase emergenziale, l’Azienda ospedaliera procede con la riorganizzazione e la ricerca di nuovi spazi da dedicare ai pazienti Covid o sospetti, che pur con numeri molto minori continuano ad arrivare. Ad oggi il Pronto Soccorso era stato diviso in due, ma ora che tutte le attività stanno riprendendo il loro corso e che il numero di pazienti in arrivo è tornato a popolarsi con le urgenze “ordinarie”, è necessario riassegnare i giusti spazi. E così i pazienti Covid saranno spostati a breve nella piccola struttura che, guardando la rampa del Monoblocco, si trova esattamente di fianco, sulla sinistra. Inaugurato nel 2005 era stato battezzato come “volume scambiatore”: un nome che non piace nemmeno ai vertici dell’Azienda ospedaliera e università che l’avevano scelto. E infatti tutti l’hanno sempre chiamato “Palafellin”, dal nome del prorettore delegato all’edilizia, Renzo Fellin, che l’ha ideato e ci ha speso cervello, energie e tempo per la costruzione.

Perfino ora, che (dal 2014) è stato ufficialmente rinonimato “Palasanità” (con tanto di cambio targa) nella lingua comune di medici ed accademici è rimasto il vecchio nome.

L’edificio si divide in due piani, ciascuno di 800 metri quadrati, dove trovano spazio aule per la didattica con 237 posti e 32 studi, per un totale di 92 postazioni di lavoro. Negli ultimi anni era stato adibito soprattutto a questa seconda vocazione, ma probabilmente l’ampia metratura è proprio la caratteristica che l’ha reso il candidato per il nuovo Pronto Soccorso. Tuttavia, i sindacati ipotizzano grattacapi: questioni di sicurezza, dicono i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, che annunciano problemi imminenti, da diversi punti di vista. —

Silvia Quaranta

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