Pronto soccorso, rinforzi a spese della Rianimazione

La terapia intensiva di Camposampiero garantisce «troppa» assistenza mentre il reparto emergenze dell’ospedale ha urgente bisogno di infermieri
Foto Ferrari per Belluco, il Pronto Soccorso dell'Ospedale di Camposampiero.
Foto Ferrari per Belluco, il Pronto Soccorso dell'Ospedale di Camposampiero.

di Francesco Zuanon

CAMPOSAMPIERO

L’ospedale «Pietro Cosma» è la struttura con maggiore assistenza in terapie intensive tra gli ospedali di pari dimensione. Secondo i dati 2011 forniti dalla direzione generale relativamente all’assistenza garantita nell’unità operativa di terapia intensiva, a fronte di uno standard regionale previsto di 600 minuti al giorno per paziente, la media a Camposampiero è di ben 1.396 minuti, quindi quasi 14 ore, nell’area dove l’intensità di cura è classificata come elevata.

Cittadella “si ferma” a 1.023 minuti, Rovigo a 808, Trecenta a 753, Feltre a 932, Portogruaro a 1113, San Donà di Piave (Ve) a 783, Conegliano (Tv) a 878 e Castelfranco a 800 minuti di assistenza al giorno per paziente ricoverato.

Visti i numeri, il direttore generale dell’Usl 15 Alta Padovana, Francesco Benazzi, si prepara a riequilibrare la presenza nei reparti, in particolare degli infermieri, a cominciare dalla Rianimazione.

Benazzi ha incontrato nei giorni scorsi i sindacati, presentando una prima iniziativa che prevede lo spostamento di un infermiere del turno notturno dalla Rianimazione in Pronto Soccorso, portando quindi la dotazione di quest’ultimo a 3 unità. «Non posso ovviamente assumere nuovi infermieri, considerati anche i dati di assistenza, per cui procederemo a modificare la dotazione del personale di alcuni reparti, in particolare per quanto concerne i turni di notte» conferma il dg che non disdegna, quando è di passaggio in zona ed in orario, di fermarsi in ospedale, durante la notte, per verificare condizioni ed esigenze del personale e ritmi di lavoro che in alcuni reparti, come Lungodegenza e Geriatria, sono elevatissimi, mentre in altri richiedono meno presenza di personale.

«Uno dei primi obiettivi è ridurre le attese in pronto soccorso, che purtroppo sono ancora elevate – spiega Benazzi – Inizieremo quindi aggiungendo un infermiere in più».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova