Provino con violenza sessuale Belcaro rischia nuovo processo

Marcia a passi spediti verso il processo l’inchiesta per una nuova accusa di violenza sessuale a carico di Mauro Belcaro, 36enne veneziano con residenza a Pegolotte di Cona, fashion designer,...
Marcia a passi spediti verso il processo l’inchiesta per una nuova accusa di violenza sessuale a carico di Mauro Belcaro, 36enne veneziano con residenza a Pegolotte di Cona, fashion designer, fondatore del marchio Doc (un portale legato al mondo della moda e dello spettacolo), figlio della stilista Rosy Garbo con atelier nel cuore di Padova in via San Fermo.


Inchiesta che il pm padovano Roberto Piccione ha chiuso formalmente, atto preliminare alla richiesta di rinvio a giudizio. Ma i guai si complicano per Belcaro che è finito nel registro degli indagati anche per detenzione di materiale pedopornografico. E questo troncone d’indagine è stato trasmesso alla procura della Direzione distrettuale antimafia di Venezia, competente per materia. A firmare la denuncia nella stazione dei carabinieri di Prato della Valle è stata una studentessa padovana, classe 1991, residente in un Comune della Cintura urbana: aveva raccontato che, aspirante modella, si era presentata nell’atelier in via San Fermo per un provino. E qui durante un set fotografico, con la scusa di trovare la “giusta posizione” , Belcaro l’aveva poco alla volta fatta spogliare fino a restare in slip, toccandola dove non avrebbe dovuto. Parte l’indagine e viene ordinata una doppia perquisizione sia in via San Fermo sia nell’abitazione veneziana del giovane (difeso dalla penalista Paola Rubini). E qui vengono sequestrati file, video e pc: contenevano 530 mila immagini tra le quali foto dei provini in nudo integrale, tracce chiare di navigazioni e visite nei siti pedopornografici fin dal 2014 e altre immagini scaricate relativi a minori. Eppure quel pc e quei file (affidati ora all’esame del tecnico informatico Luigi Nicotera) erano stati restituiti da poco. Belcaro era già stato indagato per lo stesso reato: il 21 luglio 2016 la condanna a un anno e sei mesi di carcere (con la sospensione condizionale) per violenza sessuale nei confronti di un'aspirante modella, una studentessa universitaria vicentina 22enne.
(cri.gen.)


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