Quattro nei guai per il colpo grosso all’Unicredit

TREBASELEGHE. Avevano noleggiato un’auto nel Catanese, in Sicilia, per raggiungere il Padovano. Poi qui, probabilmente a bordo di un’auto rubata, avevano messo a segno il colpo nella filiale...

TREBASELEGHE. Avevano noleggiato un’auto nel Catanese, in Sicilia, per raggiungere il Padovano. Poi qui, probabilmente a bordo di un’auto rubata, avevano messo a segno il colpo nella filiale Unicredit di Trebaseleghe (nella foto) in via Martiri della Libertà 72. Bottino? Ben 73.180 euro. Era il primo pomeriggio del 21 novembre 2014. Due anni di complesse indagini da parte dei carabinieri di Castelfranco Veneto che hanno avuto una svolta grazie a un altro assalto in banca, la filiale della Cassa Rurale Artigiana di Morgano, frazione di Badoere nel Trevigiano, messo a segno da alcuni banditi il 31 gennaio 2015. Ora il pubblico ministero padovano Benedetto Roberti ha chiesto di processare quattro catanesi cosiddetti trasfertisti: Marco Luca Riso, 26 anni di Tremestieri Etneo, considerato l’organizzatore (difensore l’avvocato Andrea Ostellari); il nipote Matteo Antonio Salvatore Riso, 25 anni di Catania (difensore l’avvocato Angelo Cassone); Giuseppe La Rosa, 23 di Belpasso (avvocato Paola Benfenati); e Alfio Rannesi, 20 anni di Misterbianco (avvocato Tommaso Manduca), tutti accusati di concorso in rapina con l’aggravante di averla commessa più persone mascherate con violenza e minacce. Per un’ora e tre quarti la banda aveva tenuto in ostaggio il direttore e un impiegato minacciati con i taglierini . Il motivo? L’apertura delle tre casseforti era programmata con il timer e non c’era altra scelta che attendere l’ora X se i malviventi volevano ripulirle del contenuto: 1.490 euro custoditi nella prima, 38.430 nell’altra, 33.260 nella terza. A entrare per primo nell’istituto, a volto scoperto, Matteo Antonio Salvatore Riso, gli occhi protetti solo da un paio di occhiali da sole: era stato lui ad avventarsi sul direttore puntando il taglierino alla gola; poi aveva fatto il suo ingresso Giuseppe La Rosa anche lui camuffato con un paio di occhiali e con una parrucca; infine l’ingresso di un terzo complice mascherato con cappuccio e cappellino da baseball. Dopo l’interminabile attesa, la fuga. Vengono effettuati accertamenti sia attraverso celle telefoniche che i T-Red, ma la svolta si registra dopo un’altra rapina avvenuta il 31 gennaio 2015 a Morgano, identiche modalità. Grazie alle telecamere è individuato il bandito che, per primo, fa l’ingresso in banca: è Luca Marco Riso. L’analisi dei T-Red consente di localizzare il percorso della sua auto, mentre i carabinieri del Ris confermano che è lui con certezza assoluta il malvivente delle riprese seguito da La Rosa. L’indagine si sviluppa e si arriva a ricostruire l’intero organigramma della banda che ha agito a Trebaseleghe.

Cristina Genesin

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