«Quel pollo è avariato» Il Famila: «Solo spezie»

VIGONZA. Pensava di tornare a casa e pranzare in famiglia con il pollo arrosto comprato in mattinata, ma non appena l'ha tagliato a metà per servirlo in tavola si è accorta che qualcosa non andava: «Era putrefatto, una cosa schifosa, mai vista in vita mia. Mi sono perfino sentita male quando l'ho aperto», racconta P.M., impiegata di 45 anni che vive a Villafranca. Aveva acquistato il pollo nel settore rosticceria del supermercato Famila di Vigonza. «Sono tornata a casa, l'ho messo in forno perché si scaldasse, poi l'ho tagliato a metà scoprendo così che era avariato», racconta la 45enne, che ha pensato quindi di riprendere l'automobile, caricare il pollo arrosto, e riportarlo al supermercato. «L'idea di doverlo tenere in casa fino a mercoledì, il giorno del conferimento di questo tipo di rifiuti, mi ha fatto così ribrezzo che ho deciso di non mettermi neanche a tavola e di riportarlo subito dove l'avevo comprato». Arrivata al supermercato P. M. si è diretta al banco rosticceria e con il pollo in mano ha spiegato la situazione ai dipendenti. «Si sono ripresi il pollo e si sono scusati dicendo che probabilmente era stato conservato male», continua P.M. «Mi hanno detto che mi avrebbero restituito i tre euro e mezzo con cui l'avevo pagato, ma a me non interessava tanto quello, ci tenevo solo a fargli vedere che pollo mi avevano venduto». La donna è così tornata a casa. Senza pollo ma con l'amaro in bocca: «Sono rimasta stupita che nessuno mi abbia chiesto un numero di telefono al supermercato. Credevo che almeno il direttore o chi per lui ci tenesse a scusarsi dell'accaduto. Cose di questo genere non dovrebbero mai succedere». Dall'altra parte invece il supermercato Famila replica: «Il pollo che ha riportato la signora era freschissimo e commestibilissimo, non puzzava, né era putrido. All'interno era stato riempito con delle spezie e probabilmente la signora ha pensato che fosse avariato. Ce l'abbiamo ancora qui in rosticceria ed è un pollo arrosto assolutamente come tutti gli altri».
Alice Ferretti
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