Il racconto di Toor, bracciante sfruttato nei campi: "La mia vita da schiavo, botte a chi fuggiva"
Toor Kulwant, ha 36 anni, viene dalla regione del Punjab, a Nord dell'India al confine con il Pakistan. Toor è uno dei 12 lavoratori segregati nel 2024 in un vecchio casolare fatiscente a Negrisia, nella zona dell'Opitergino, tenuti prigionieri da un caporale pakistano, con la connivenza degli imprenditori agricoli trevigiani proprietari dei campi, liberati dopo sette mesi dalla Flai Cgil del Veneto. «Mi rivolgo a quanti stanno vivendo la mia stessa situazione: non abbiate paura, denunciate, potete ottenere la protezione, anche noi possiamo aiutare a sconfiggere il caporalato qui», Toor oggi è sotto protezione. ha un permesso di soggiorno, un contratto di lavoro regolare, una casa e ha riacquistato la dignità che la schiavitù aveva cancellato e lancia un appello a chi è ancora sotto caporalato.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova