Raul sul red carpet al Cinecity di Silea

Fan scatenati e delirio di autografi per il cast riunito da Alessandro Benetton
La prima a Treviso di «Nessuno mi può giudicare» Raul Bova e il regista Massimiliano Bruno con il cast fanno il loro ingresso a Cinecity a Silea In basso Bova con il regista con Papaleo e con Paola Cortellesi
La prima a Treviso di «Nessuno mi può giudicare» Raul Bova e il regista Massimiliano Bruno con il cast fanno il loro ingresso a Cinecity a Silea In basso Bova con il regista con Papaleo e con Paola Cortellesi
 
TREVISO.
Accoglienza da vera star ieri sera per Raul Bova, giunto al Cinecity di Silea per presentare in anteprima la sua ultima apparizione cinematografica, nel film «Nessuno mi può giudicare». Accompagnato dalla simpaticissima Lucia Ocone e dal registra Massimiliano Bruno, Raul Bova è stato attorniato di fan fin dal suo arrivo nel blindatissimo multisala trevigiano, transennato per l'occasione. Interminabile scroscio di applausi al suo arrivo in sala, dove è stato salutato come uno dei volti più carismatici e significativi del cinema italiano.  Applausi anche per il regista Massimiliano Bruno, reso celebre dal sodalizio artistico con Fausto Brizzi.  Tappeto rosso e bagno di folla per Raul Bova, che ieri sera ha presentato a Silea il film «Nessuno mi può giudicare» e tenuto a battesimo il Cinecity, passato sotto la nuova gestione di Alessandro Benetton. Il rampollo di casa Benetton, infatti, ha voluto celebrare il proprio ingresso nel mondo del cinema con una proiezione riservata della commedia di Massimiliano Bruno. La società «The Space Cinema», della quale è azionista di rilievo anche la famiglia Berlusconi, ha acquistato a Natale la catena Cinecity, divenendo proprietaria dei maggiori multiplex del Triveneto. Tutti gli sguardi, però, erano puntati su Raul Bova, che con questa pellicola ha dato prova ancora una volta di un grande talento. «Mi piace poter sperimentare tutti i ruoli - ha dichiarato il divo romano - mi diverto molto ad interpretare le commedie e vorrei crescere ancora come attore comico». Nel film, Raul Bova è un «coatto» di borgata, la cui vita ruota attorno al tifo per la Roma e la gestione di un internet point frequentato esclusivamente da immigrati. Un mondo variopinto e multietnico nel quale l'attore romano dichiara di sentirsi pienamente a suo agio: «Abbiamo girato il film in poche settimane in una periferia di Roma, con comparse prese proprio dalla strada, che sono stati uno dei veri punti di forza del film». Tra gli autografi e le foto, Raul Bova confessa anche una sua debolezza: «Sono molto timido e non avrei mai accettato di interpretare questo ruolo se non fossi stato spinto da mia moglie e dall'amicizia che mi lega al regista, Massimiliano Bruno. All'inizio spaventato all'idea di lavorare con Paola Cortellesi, perché ha un'enorme talento per i ruoli comici». Una punta d'orgoglio anche per il Veneto, visto che la realizzazione del film è stata resa possibile grazie al tax credit della Banca Popolare di Vicenza, molto attiva nel sostenere l'industria cinematografica italiana. La battuta finale è del regista, Massimiliano Bruno: «Quando ho deciso di girare un film sulle escort, un anno e mezzo fa, credevo fosse commedia pura, ma la realtà ha superato di gran lunga la mia fantasia».

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