Rave fracassone, arrivano i carabinieri e scoprono la droga

Piove di Sacco. A chiamare erano stati dei vicini che non riuscivano a dormire per il frastuono. I partecipanti se la sono data a gambe lasciando un "tappeto" di stupefacenti

PIOVE DI SACCO. Un rave party non autorizzato con fiumi di droga a disposizione dei partecipanti, fra cui moltissimi minori: si è svolto domenica al Bar Orange di via dell’Industria e si è concluso con la denuncia dell’organizzatore, un dj di Camponogara, nel Veneziano, e del titolare, il cinquantatreenne di Brugine Marino Coccato. Quest’ultimo, per altro, è reduce dai guai avuti proprio a Brugine, dove è titolare anche della trattoria Vecchia Rialto, sopra alla quale aveva avviato un’attività di affittacamere che l’amministrazione comunale ha fatto sospendere rilevando l’inagibilità delle stanze, dopo che si è verificato lo stupro di una donna.

Ma torniamo al rave di Piove. La festa è iniziata domenica mattina con l’arrivo alla spicciolata di gruppi di giovani al Bar Orange e che per tutto il giorno hanno occupato l’area interna ed esterna del locale dal quale veniva trasmessa musica ad altissimo volume. E infatti alla centrale dei carabinieri sono fioccate le proteste per il frastuono, oltre che per i personaggi ubriachi che gironzolavano intorno al locale.

Il blitz dei carabinieri è scattato intorno a mezzanotte. Alla vista delle divise c’è stato un fuggi fuggi generale e sul pavimento del bar sono rimasti quelli che probabilmente non erano che i rimasugli delle sostanze stupefacenti consumate nel corso della giornata.

I militari hanno raccolto diverse dosi di anfetamina per un totale di 23 grammi, 2 grammi di marijuana, 13 di hashish, 3,7 grammi di Lsd e altri acidi. A scanso di equivoci, svuotando le tasche dalla droga, i partecipanti al rave hanno lasciato sul pavimento anche 160 euro in contanti (evidentemente i proventi dello spaccio), dei bilancini e dei taglierini, usati per tagliare le sostanze e confezionare le dosi.

Sono state identificate una quarantina di persone, fra cui molti minori. La maggior parte arrivava da fuori città, addirittura dal ferrarese e da Gorizia, ma anche dalle province di Rovigo e Verona. C. B, 29 anni, di Camponogara, dj e organizzatore dell’evento che nei social era stato chiamato “After molesto solo come la K-tribe sa fare”, e il titolare del Bar Orange sono stati denunciati per manifestazione non autorizzata e per agevolazione all’uso di stupefacenti.

padovaGià un paio di anni fa un blitz dei carabinieri aveva scoperto tra i clienti dell’Orange lo spaccio di droghe sintetiche, con l’arresto di alcuni giovani. “Valuteremo i provvedimenti più opportuni affinché episodi simili non si ripetano” il commento del sindaco Davide Gianella, “e sarà una presa di posizione forte vista la gravità di quanto accaduto. Ma è necessario passare per un’istruttoria dettagliata che stileremo in accordo con le risultanze dell’operazione dell’Arma affinché i provvedimenti che saranno presi siano poi concretamente applicabili”. Il locale potrebbe essere obbligato a una chiusura temporanea o a una riduzione dell’orario di apertura.

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