Regala alla veggente showgirl la villa di lusso ad Asiago

C’è anche un padovano plagiato da Sveva Cardinale, al secolo Paolo Catanzaro. È un professionista che le avrebbe donato più di un milione

In una intercettazione del 4 luglio 2017, Sveva Cardinale parlando con l’amico che le aveva comprato casa ad Asiago (un professionista padovano) cerca di plagiarlo. Egli doveva di lì a qualche giorno essere ascoltato dai finanzieri e l’ex uomo diventato donna di spettacolo aveva l’urgente necessità di “indirizzarlo”. In nome della loro consolidata frequentazione.

L’ex veggente Paolo Catanzaro, 42 anni, aveva interessi immobiliari anche tra Padova e Vicenza. Secondo i giudici sarebbe stato ancora “in servizio” fino a poco tempo prima di finire dietro le sbarre. Paolo diventato femmina dopo 38 anni vissuti da maschio con un intervento che sarebbe stato finanziato dalle sue presunte vittime, e quindi showgirl come Sveva Cardinale, aveva il desiderio di ritagliarsi uno spazio nel mondo del cinema. Assieme al marito Francesco Rizzo, 41 anni, avrebbe approfittato del suo potere di seduzione per indurre il prossimo a spogliarsi del suo patrimonio. Per la Finanza per 4 milioni di euro, beneficiando della donazione di otto immobili.

Paola aveva stretto amicizia con un professionista di Padova che frequenta da decenni l’altopiano, per farsi intestare una villetta ad Asiago del valore di quasi mezzo milione di euro. Inoltre, l’amico nel corso degli anni le aveva donato più di un milione.

Il finto mistico di Brindisi che cambiando sesso si è inventata un ruolo nel mondo dello showbiz, e le cui gesta sono rimbalzate in più occasioni all’attenzione delle cronache del costume e giudiziarie del Paese, è finito a processo con il marito per associazione per delinquere finalizzata alla truffa.

Sono nove le persone davanti al tribunale pugliese. Tra le imputazioni a carico di marito e moglie anche di avere preso per i fondelli personaggi dello spettacolo, tra le quali la cantante Mietta, che ha denunciato di essere stata ingannata dalla santona.

Il caso era scoppiato con l’inchiesta “Reservoir dog” a fine gennaio scorso quando il gip del tribunale di Brindisi, accogliendo le richieste del pm Luca Miceli, aveva spedito in carcere Paola Catanzaro e agli arresti domiciliari il coniuge. I due sarebbero stati sul punto di fuggire in Messico. Quattro mesi dopo lei finì ai domiciliari e lui fu liberato, perché gli iniziali gravi indizi di colpevolezza si erano affievoliti.

Alla mistica furono sequestrati beni immobili per quasi 1,5 milioni di euro, tra cui appunto la villetta di Asiago. Quest’ultima era stata acquistata nel 2009 dal professionista che aveva manifestato anche l’intenzione di adottare Paola. Lo scrivono a chiare lettere i giudici.

La coppia, a dire degli investigatori, conduceva una vita nel lusso che non era giustificato dal reddito ufficiale. Ma soprattutto aveva un potere suggestivo verso numerose persone. Come quando avrebbe convinto una donna a lasciare il fidanzato e niente meno che «a sposare una persona a lei sconosciuta». In un altro caso, invece, avrebbe persuaso una giovane incinta ad abortire.

Le Fiamme gialle avrebbero scoperto che nonostante da notizie risultasse che l’attività mistica di Paola fosse cessata nel 2004, quando avrebbe avuto, a partire dai 17 anni, periodici incontri con la Madonna, in realtà avrebbe proseguito fino al 2017 gli incontri religiosi in altre chiese pugliesi: a Veglie, Bari, Conversano e Brindisi. —

I.T.

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