Remigio ha raggiunto il suo Riccardo

Mancato a 67 anni il titolare dei supermercati Dea Sisa: trascinatore, grande sportivo e innamorato del suo paese
Di Elena Livieri
BELLUCO RECUPERO FOTO REMIGIO MORANDI ARZERGRANDE gruppo dirigenti arzergrande
BELLUCO RECUPERO FOTO REMIGIO MORANDI ARZERGRANDE gruppo dirigenti arzergrande

ARZERGRANDE. Era un gigante Remigio Morandi (Amilcare all’anagrafe, ndr): grande e grosso nel fisico così come nel cuore. Un gigante buono che ha dedicato la sua vita allo sport, ai ragazzi, al suo paese. Martedì sera, a 67 anni, si è spento dopo alcuni mesi di malattia. Insieme con i fratelli Chiara, Francesco e Paolo era titolare della catena di supermercati Dea Sisa, attività ereditata dal papà Roberto e condotta da sempre con tutta la famiglia. Per Arzergrande Remigio Morandi era un pilastro: da oltre trent’anni ricopriva il ruolo di presidente dell’Unione Sportiva Arzergrande: sotto di lui hanno tirato calci al pallone centinaia di bambini e ragazzi. Non solo: sotto la sua guida autorevole e generosa, sono cresciute intere generazioni di giovani che in lui hanno trovato un secondo padre, un fratello e un amico. Morandi ha creato la società di calcio che oggi conta oltre alle squadre di Pulcini e Primi passi, quella degli Juniores e la Prima categoria. Ma lo sport non era l’unica sua passione: dopo un periodo in cui si era avvicinato fattivamente alla politica, tanto da essere eletto nel consiglio comunale negli anni Ottanta, negli ultimi anni aveva deciso di dedicare il suo tempo alla collettività impegnandosi con le associazioni del paese, di cui era stato eletto presidente.

Ad Arzergrande è fortissima la commozione per la sua scomparsa. Nella villetta di via Umberto I Remigio Morandi è pianto dalla moglie Lieta Baldi e dai figli Cristiano, Roberta e Marina, cui si sono stretti zii e nipoti. «Papà avrebbe aggiunto anche il nome di nostro fratello Riccardo» fanno notare i tre, «lui non aveva mai accettato la sua morte, lo sentiva sempre presente e vicino. Proprio due settimane fa ci aveva raccontato di averlo sognato, di averlo visto tendergli le mani. Ci piace pensare, e ne siamo sicuri, che papà e Riccardo si siano finalmente ritrovati. Per noi tutti è stato un uomo speciale, un papà che ci ha insegnato tutto e che ha amato la mamma fino all’ultimo come il primo giorno, dandoci il più bell’esempio di amore».

Grande il cordoglio nel mondo del calcio: «Era una persona di altissimo profilo» lo ricorda l’ex presidente della Lega nazionale dilettanti della Federcalcio Giovanni Guardini, «una figura importantissima per lo sport padovano, che ha dato tantissimo e che ricorderò sempre con fraterno affetto». Della Lega dilettanti Morandi era stato vicepresidente regionale fino al 2010: «Ha insegnato a tutti il vero senso della passione per lo sport e il calcio» gli riconosce Gaetano Grandi, che ha lavorato fianco a fianco con Morandi nell’ambito calcistico per trent’anni, «prima dei risultati per lui venivano le persone, i ragazzi, il loro benessere. Era un vero leader ed è stato un grande onore collaborare con lui». Nella dirigenza dell’Arzergrande regna lo sgomento: «Il calcio qui era lui» sentenzia Fabrizio Milani, «era una guida per tutti, un punto di riferimento. Aveva creato una grande famiglia, un gruppo di amici: era sempre presente, è mancato solo domenica in campo e ci ha telefonato per sapere il risultato: anche il coraggio e la forza con cui ha affrontato la malattia sono stati esemplari. Chiederemo di rinviare la partita della Prima categoria di domenica».

Al funerale, che sarà celebrato domani alle 15.30 nella chiesa di Arzergrande (stasera alle 20.30 il rosario) parteciperà anche l’Amministrazione comunale in veste ufficiale: «Persone come Remigio Morandi fanno grande una comunità» il ricordo del sindaco Luca Sartori, «tutto il paese gli è grato per la generosità con cui si è sempre speso senza mai chiedere nulla in cambio».

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