Replay chiude un 2019 record fatturato in crescita del 10,3%

Il volume d’affari supera quota 262 milioni di euro, vola anche l’utile lordo (+30%) Ora però pesa l’incognita sulla durata della pandemia: «Sarà un 2020 difficile»

Asolo

Replay chiude il 2019 con ricavi pari a 262,3 milioni di euro, in crescita del 10,3% sull’esercizio precedente

I numeri

Comunicando i dati di bilancio 2019 in una nota, il gruppo asolano si definisce «una realtà italiana pronta a reagire con determinazione alla difficile situazione economica generata dall’emergenza sanitaria in atto». Il fatturato è in crescita del 10,3% e raggiunge i 262,3 milioni di euro a fronte di un dato 2018 pari a 237,9 milioni. Incremento considerevole (+30%) anche in termini di Ebitda (utile lordo) rispetto all’esercizio precedente, per un valore assoluto dello stesso pari a 28 milioni di euro (11% del fatturato). «Questi dati parlano di una realtà italiana sana e in crescita, che oggi con i suoi marchi rappresenta nel mondo la nostra capacità di produrre prodotti premium di alta qualità», dicono dal quartier generale di Asolo.

I mercati

Con un export che pesa oggi per l’89% del fatturato complessivo, Fashion Box è presente in gran parte del mondo. L’Europa complessivamente vale il 73% del fatturato (Nord Europa 20%, Europa Centrale 29%, Europa del Sud e Est Europa 12% ciascuna) mentre il resto del mondo, trainato da Medio Oriente e Asia, pesa per il 16%. La crescita si è registrata su tutti i mercati ma, in particolare, hanno performato sopra la media l’Europa del Sud (+8,1%), l’Asia (+10. 6%), l’Europa dell’Est (+36%) e, soprattutto, il Medio Oriente (+49%) grazie anche alle eccellenti performance del mercato israeliano su tutti i canali di vendita. Analizzando la performance in termini di canali distributivi, invece, vediamo che il wholesale (ingrosso) è cresciuto del 14,1%, il retail del 6,4% e l’e-commerce del 8% rispetto al 2018.

Il boss

Matteo Sinigaglia, amministratore delegato di Fashion Box, la società per azioni che controlla il marchio Replay, sottolinea che «il 2019 si è concluso in linea con le nostre attese migliorando sensibilmente tutti i parametri dell’anno precedente. Ci apprestiamo ad affrontare un 2020 estremamente difficile a causa della pandemia in atto ma siamo comunque determinati a implementare il percorso già intrapreso relativamente all’innovazione di prodotto e a investire risorse adeguate per comunicare al cliente finale i valori del brand. Ci stiamo attrezzando per farci trovare pronti al momento della ripartenza».

L’emergenza

Replay ha una forte presenza in Cina, non solo produttiva o commerciale: il 29 per cento di Fashion Box è detenuto dalla cinese Belle International Holding Ltd con sede a Shenzhen. L’azienda di Asolo è stata tra le prime a dover affrontare l’emergenza legata alla pandemia quando tale ancora non era: l’azienda già alla fine del mese di gennaio – quando il virus era una questione quasi eslcusivamente cinese – ha stabilito l’immediato annullamento di qualsiasi trasferta con destinazione Cina, compresa la regione amministrativa speciale di Hong Kong. La stessa azienda asolana, inoltre, aveva affermato già in quei giorni di aver «condiviso con i propri dipendenti consigli di comportamento da adottare in luoghi affollati come aeroporti, fiere, tesi a garantire la loro massima sicurezza». —

Fabio Poloni

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