Riapre dopo due anni l’edicola-chiosco dell’ospedale di Padova

La riapertura dell’edicola all’interno dell’ospedale di via Giustiniani era attesa da due, lunghissimi, anni: mancava, naturalmente, ai pazienti in degenza che nella lettura dei quotidiani e delle riviste vedevano la possibilità di distrarsi dalle lente giornate di ricovero; mancava al personale che contava su quel punto interno alla struttura; mancava al fiume di persone che ogni giorno entra ed esce dal monoblocco.
Ci è voluto un editore, Angelo Pastrello, già titolare dell’Editoriale Programma (una casa editrice specializzata in pubblicazioni locali), per restituire vita all’attività. Pastrello ha già creduto (con successo) in questa realtà commerciale rilevando l’anno scorso un chiosco in piazza San Vito a Treviso. Scelte contro tendenza in questi tempi in cui le edicole chiudono per mancanza di incassi.
L’inaugurazione sarà domani alla presenza dell’assessore al Commercio Antonio Bressa.
A Pastrello abbiamo domandato il perché di questa “avventura” : «È stato un caso», racconta, «Per ragioni personali sono stato in ospedale a Padova, anche se sono trevigiano, ed ho notato subito l’edicola chiusa: mi si sono alzate le antenne e mi sono informato. Editoriale Programma è una casa editrice che, al di là delle specializzazioni – soprattutto pubblicazioni locali – realizza allegati per quotidiani e dunque abbiamo una certa sintonia con questo mondo. A settembre dell’anno scorso abbiamo riaperto un’edicola storica in centro a Treviso e, a distanza di un anno, ci siamo presi qualche soddisfazione. Da questa bella esperienza avevo già in mente di riprovarci, ma non sapevo sarebbe accaduto a Padova. Di sicuro vorrei la vendita dei giornali diventasse un progetto parallelo all’editoria». L’edicola all’interno del nosocomio resterà aperta dalle 7 alle 15 da lunedì a venerdì e dalle 7 alle 13 sabato e domenica, dunque sette giorni su sette, proprio come l’ospedale.
«Stare dall’altra parte della barricata – continua Pastrello – ovvero dalla parte di chi vende i giornali, oggi più che mai è una sfida. A Treviso l’abbiamo vinta e sono sicuro che la vinceremo anche nella città di Giotto. All’interno del punto vendita ci saranno due persone grintose e capaci. Questo mondo ha avuto una contrazione importante, ma non si può prescindere dal mondo della carta stampata. Tuttavia se prima c’era un’edicola ogni 100 metri adesso la torta dovrà, per forza di cose, spartirsi tra un minor numero di operatori. In particolare ci sono luoghi che fanno storia a sé: i centri storici, la stazione, l’aeroporto, l’ospedale, tanto più che nelle sale d’attesa non si potrebbero nemmeno usare i cellulari».
Pastrello ci crede, ha scelto personale con grinta e intende diversificare l’offerta senza però snaturare l’anima dell’edicola: «venderemo giornali e riviste – spiega – ma anche libri. Sono convinto che chi sta dietro al banco gioca un ruolo importante perché le persone vengono in edicola cercando una persona informata, una chiacchiera, un consiglio».
Ancora: «La bravura dell’edicolante è quella di saper veicolare, magari mettendo il libro giusto in mano al cliente giusto. Per noi, come casa editrice, è anche una vetrina interessante. Non credo nella completa snaturalizzazione delle edicole, a volte si fanno esperimenti che non centrano nulla, mentre saper far bene l’edicolante è già un lavoro impegnativo. Credo invece nei prodotti attigui».
Pastrello ha 38 anni, il babbo era lo storico libraio della Zannoni a Padova e, malgrado da 11 anni si sia occupato di editoria pura, qualche «gene della vendita al pubblico ce l’ho», assicura. E ora parte la nuova sfida —
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