Rifiuti in discarica: in arrivo da Venezia 25 mila tonnellate

SANT’URBANO
Ancora rifiuti da fuori provincia: 25 mila tonnellate da Venezia. Ma il sindaco di Sant’Urbano, Dionisio Fiocco, vede una luce in fondo al tunnel: «Per la prima volta il “sì” al conferimento è strettamente collegato a una progettazione futura che non pesi solamente su Sant’Urbano».
Con il decreto numero 28 di venerdì scorso, il direttore dell’Area tutela e sviluppo del territorio della Regione Veneto, Nicola Dell’Acqua, ha autorizzato il conferimento nella discarica di Sant’Urbano di 25 mila tonnellate di rifiuti urbani prodotti dal consiglio di bacino “Venezia Ambiente”. La quota di rifiuti sarà smaltita nell’impianto di Balduina entro il 31 dicembre prossimo. L’autorizzazione è arrivata in seguito alla riunione tecnica dello scorso 27 maggio, in cui è stata presa in esame la richiesta avanzata da “Venezia Ambiente”, in evidente difficoltà nella gestione dei rifiuti prodotti nel territorio lagunare.
Da cosa nasce l’emergenza veneziana? Il Consiglio di bacino ha additato alla pandemia gran parte dei problemi: il lockdown ha bloccato, e poi rallentato, i lavori per la realizzazione della discarica di Jesolo, che si sarebbe dovuta attivare entro il 2020 e che avrebbe dovuto risolvere gran parte dei problemi di questo territorio in fatto di autosufficienza nella gestione dei rifiuti.
«A tale situazione si aggiungono le note difficoltà di collocazione del Css (il combustibile solido secondario derivato dalla lavorazione dei rifiuti urbani non pericolosi, ndr) prodotto da Ecoprogetto Venezia srl sia all’estero, sia alla Centrale Palladio di Enel», si legge nel decreto regionale.
Come è noto, l’impianto di Sant’Urbano – che è considerato tattico-regionale – non ha problemi ad accogliere questi quantitativi, per quanto ingenti, motivo per cui è arrivato l’ok ai rifiuti veneziani.
«Questo decreto può sembrare l’ennesimo, uguale in tutto per tutto agli altri che hanno aperto la nostra discarica alle emergenze regionali» spiega il sindaco Dionisio Fiocco «e invece alla base ha un confronto inedito, mai avuto fino ad ora. L’autorizzazione, infatti, è stata data in seguito a un formale impegno da parte del consiglio di bacino: quello di trovare l’autosufficienza prima possibile, per far sì che Sant’Urbano non sia sempre e solo l’unica soluzione per problematiche di questo genere».
“Venezia Ambiente”, in particolare, si è giocato la carta del nuovo impianto-inceneritore di Fusina, il cui progetto è stato presentato da Ecoprogetto Venezia srl ed è attualmente in fase di approvazione. Dovrebbe essere pronto nel 2024.
Chiude il sindaco Fiocco: «In comitato tecnico ho chiaramente spiegato (e nel provvedimento si legge questo passaggio) che è necessaria una programmazione dei conferimenti straordinari, anche quelli futuri, in modo tale da rispettare i contratti in essere per l’anno 2020 per quanto riguarda il nostro impianto». —
Nicola Cesaro
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova